Atlante delle crisi


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Il prezzo pagato dai bambini in Congo

Ogni anno ne muoiono 600 mila congo_296_HP

di Bianca Biancastri

Un Paese in conflitto, il Congo, e a pagare il prezzo più alto, come sempre, i più deboli. Nel Nord Kivu, nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), le giovani sono drammaticamente esposte al rischio di violenze sessuali, gli adolescenti al reclutamento forzato da parte delle milizie ribelli, i più piccoli a malattie come colera e morbillo.

 “Nel solo Nord Kivu, sono 3.500 i casi di stupro da gennaio a settembre, pari a 400 al mese”, dice Elizabeth Byrs (Onu).

 Veronique Taveau dell’Unicef cita testimonianze di quattordicenni reclutati come miliziani e di bimbe prese per servire come schiave sessuali.

La guerra nella Repubblica democratica del Congo si protrae dal 1997 ed è stata definita “Guerra mondiale africana”. Dal 1998, secondo l’Unicef, si contano quasi 4 milioni di morti, oltre 1,6 milioni di sfollati. La quasi totalità delle vittime sono civili, la metà bambini.

“Ogni anno muoiono 600 mila bambini per cause dirette o indirette della guerra e un bambino su cinque non raggiunge il quinto anno di vita”. Lo  afferma il presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, rivolgendo un appello a tutti  per continuare ad aiutare i piccoli congolesi.