Agguato a Belpietro


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Maroni: temo altri agguati

'Anche dal web spunti per menti malate'. 'Mi preoccupo, serve abbassare i toni' b

Il fallito attentato al direttore di Libero Maurizio Belpietro ''non è il primo episodio purtroppo e temo non sarà l'ultimo: è qui che bisogna davvero abbassare i toni''. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni a margine dell'inaugurazione di uno sportello comunale a Varese.

C'è identikit assalitore - L'agguato di cui e' stato fatto segno ricorda al direttore di Libero Maurizio Belpietro, quelli degli anni '70. La vicenda che gli torna alla mente di piu' - dice - risale agli albori degli anni di piombo 'prima dell'omicidio di Calabresi, quando un militante extraparlamentare di sinistra aspetto' nell'androne di casa un esponente dell'Msi'.

"Sto bene, sono tranquillo. Io sono una persona tranquilla e serena, certo, da ieri un po' meno": il direttore di Libero Maurizio Belpietro, è tornato così a parlare dopo l'agguato subito ieri sera a Milano. Belpietro ha ripercorso la vicenda e ha ribadito che il suo caposcorta gli ha salvato la vita rischiando la sua, visto che l' aggressore gli ha puntato addosso la pistola, che poi si è inceppata.

Dopo quello che è accaduto però, Belpietro non ha intenzione di modificare il suo lavoro. "Non cambio il mio lavoro. Non l'ho cambiato neanche stamattina - ha spiegato -. Ho fatto le cose che faccio sempre, il mio programma tv, la riunione di redazione e oggi pomeriggio scriverò per raccontare cosa è successo e cosa penso". Ha però ammesso che "ora c'é più preoccupazione. Io - ha spiegato - sono un semplice cronista che fa il suo lavoro, ma sono preoccupato per la mia famiglia". Ora la scorta di Belpietro è stata rafforzata. "Ho visto qualche persona in più - ha confermato - e ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà da tutte le parti politiche e moltissimi dai lettori".