Domenica si rinnova anche la Camera dei deputati, composta da 513 parlamentari che rimangono in carica 4 anni. I seggi vengono assegnati ai partiti in base al sistema proporzionale. Lo stesso criterio vale per determinare il numero di deputati espressi da ciascuno Stato: Sao Paulo, il più popoloso, ne conta 70, mentre gli 11 Stati meno popolosi ne hanno 8.
La regola non vale al Senato, dove ognuno dei 27 Stati esprime 3 parlamentari, a prescindere dal numero di elettori. Stavolta si rinnovano 54 senatori su 81, mentre nel 2014 sarà la volta di altri 27. I senatori rimangono in carica 8 anni.
In linea di principio, la politica brasiliana si divide tra liberisti e statalisti. Il sistema fa sì che pochi governi possano contare su maggioranze salde. Esiste inoltre una marcata volatilità in seno agli stessi partiti, che rende aleatorio qualsiasi calcolo sull’appoggio di cui gode ogni governo. Oggi, il Partito dei Lavroatori (Pt) di Lula governa assieme ad altri 7 partiti, tra cui i centristi del (Pmdb), che con 89 seggi alla Camera e 16 al Senato costituiscono la prima formazione del Paese. All’opposizione ci sono i socialdemocratici (Psdb) di Serra, i democristiani (Dem) e gli ex comunisti del Pps.