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Controtendenze e grandi conferme

Dsquared2 e Armani: due idee contrastanti di donna

di Rita Piccolini

Nell’immaginario collettivo com’è la ragazza “secchiona”? Poco femminile, con i capelli tirati, gli occhiali da vista e le scarpe basse.

Ebbene proprio a questa immagine dovrà ispirarsi la ragazza moderna la prossima primavera secondo gli stilisti Dean e Dan per Dsquared2. Inutile dire che il risultato su una bella ragazza è invece estremamente femminile e comunque è in controtendenza. C’è molta ironia in questa collezione. Le scarpe sono bellissime, stringate, basse, in una parola: da uomo. Anche i calzini bianchi corti.

La camicia bianca è di taglio maschile, così come i pantaloni al ginocchio con pences. La giacca è maschile il cappello è da uomo. Qualche concessione alla femminilità solo negli abiti da sera, perché persino nei costumi alcune cuciture fanno pensare più a slip maschili che femminili. Sicuramente una collezione insolita e divertente.

Che contrasto con la donna di Giorgio Armani! Femminilità e raffinatezza allo stato puro in un trionfo di blu, per una collezione che si ispira certamente agli enigmatici tuareg del deserto, ma che ricorda anche gli anni ’40. Sembra Greta Garbo la modella che incede elegante con pantaloni morbidi, o con una lunga gonna affusolata che si allarga in fondo, con una morbida casacca a cui si sovrappone una piccola giacca. In testa un turbante contenuto da cui parte un lembo di stoffa che accarezza la spalla. I pantaloni sono affusolati sulle gambe, ma con grandi pences.

Tutto è blu notte, in alternativa al nero, anche la borsa grande ma con il manico piccolo, come quelle bellissime delle nostre nonne, e le scarpe, persino i bijoux E ancora: a lezione di leggerezza da Laura Biagiotti, dove sfilano fanciulle leggiadre in pizzo, organza, seta e lino. Imperante il bianco, ma anche il nero e i colori pastello.

Le borse sono molto grandi e colorate o sono pochette per raffinati abiti da sera anche corti. Aria di vacanze glamour in casa Les Copains. Molte righe, grandi cappelli a tesa larga a coprire il viso, caftani. Non manca il tema marinaro e l’ispirazione agli anni ’70, così come da Iceberg.

Roberto Cavalli celebra se stesso riproponendo i suoi classici: l’animalier e le frange, per una donna spregiudicatamente sexy.

Dominano leopardi, pitoni, piume, coccodrilli stampati o in pelli pregiatissime. Molto applaudita la collezione dello stilista che celebra i 40 anni di attività, i cui festeggiamenti si svolgeranno però a Parigi.

A proposito! La settimana della moda parigina per il pret à porter primavera estate 2011 è già cominciata.

Cosa non deve mancare la prossima estate
Ma come riassumere questa intensa settimana del pret à porter femminile? E’ presto per un bilancio, ancora oggi c’è una coda di sfilate e di eventi artistici e mondani, tuttavia non è esagerato dire che la fashion week, ricchissima di proposte e seguita con attenzione dalla stampa anche internazionale e da molti “buyer”, è stata un successo. Quanto grande ce lo diranno nei prossimi mesi i dati economici sullo stato di salute del settore, che però già sta dando timidi ma significativi segnali di ripresa. I nostri stilisti inoltre hanno avuto coraggio, utilizzando righe, fiori e colori, geometrie, ma senza eccedere e proponendo comunque capi sofisticati ma portabili. Intelligente la proposta di Laura Biagiotti che si fa paladina di tutte le donne con abiti senza taglie, semplici ed eleganti. La moda è una “body art” per fare belle le donne , precisa la stilista, anche quelle con una taglia superiore alla 46. E’ la giusta risposta a chi si ostina a far sfilare ragazze scheletriche.

Allora, per concludere, quali sono quelli che gli addetti ai lavori, mischiando in modo buffo vocaboli inglesi, francesi e italiani, definiscono i “must have” per la prossima bella stagione? Certamente qualcosa di blu, ( Armani propone almeno quattro indumenti blu: pantaloni, giacca, T-shirt, sandali bassi, e una gonna nera con cui abbinarli). Ma assolutamente anche una mise interamente bianca. Il bianco totale è stato proposto praticamente da tutti gli stilisti. Un cappello, o una camicia, o pantaloni, che ricordino gli anni ’70 (il diktat viene anche da Londra). Scarpe altissime con plateau e zeppa o tacchi vertiginosi a stiletto, ma anche sandali bassi in cuoio per camminare disinvolte, o correre al lavoro, in città, sulla spiaggia, nel bosco. Poi una borsa grande, anche una “shopping bag”, ma anche una pochette per un’occasione elegante, sia in lungo che in corto. Cos’altro serve assolutamente per il nostro guardaroba? Certamente la fantasia. Ognuna può decidere in base ai propri canoni estetici, non c’è che l’imbarazzo della scelta.