Sono continuate per tutta la notte, ad Atrani, le ricerche di Francesca Mansi, la 25enne che risulta dispersa da quando un'ondata di fango, a seguito dell'esondazione del fiume Dragone, ha devastato il piccolo comune della Costiera amalfitana.
Sul posto, come conferma dal centrale operativa dei Vigili del fuoco di Salerno, sei squadre stanno continuando a scavare tra i fango e i detriti. Tanti i cittadini che stanno supportando l'azione dei vigili del fuoco. Stamattina sono riprese anche le attività di ricerche in mare da parte dei sommozzatori.
Atrani è il secondo comune più piccolo d'Italia per estensione territoriale, secondo solo a Fiera di Primiero. Il centro abitato (Atrani conta 924 abitanti e misura appena 0,20 km quadrati) dista soltanto 700 metri da Amalfi. E' attraversato dalla strada statale amalfitana ed è stretto tra il monte Civita ed il monte Aureo. Il paese si estende lungo la valle del fiume Dragone, così detto perché, secondo la leggenda, nel suo alveo si nascondeva un drago.
Atrani è considerato uno dei borghi più belli d'Italia. Il paesino è caratterizzato da incantevoli vicoletti, archi, cortili, piazzette e da innumerevoli 'scalinatelle'. Le abitazioni, poste le une sulle altre e degradanti verso il mare, soprattutto di sera danno vita a una atmosfera suggestiva che ha spinto molti registi ad utilizzare quello scenario naturale come set cinematografico per film e per spot pubblicitari. Nonostante la spiccata vocazione turistica, Atrani ha sempre conservato il suo antico carattere di piccolo borgo di pescatori.
Il centro pulsante del borgo è la piazzetta, luogo di incontro per gli abitanti del paese ed anche per i turisti che si attardano ai tavoli dei bar. La piazzetta è al centro di una zona pedonale dalla quale si accede direttamente al mare, attraverso un antico passaggio creato per mettere in salvo le barche dalle mareggiate.
Il fiume Dragone è stato incanalato a monte del centro abitato, sotto il quale oggi scorre, per sfociare direttamente in mare. Lo smottamento provocato giovedì dalle intense piogge ha fatto esondare le acque, il fango e i detriti, che - travolgendo tutto ciò che trovavano lungo il percorso - hanno imboccato a velocità vertiginosa una stradina che sbocca proprio nella piazzetta.