A poche ore dall'anniversario dell'11 settembre, a Ground Zero la ricostruzione, seppur lentamente, sta andando avanti. Le accese polemiche sulla possibile realizzazione di una moschea vicino al luogo in cui vennero distrutte le Torri Gemelle e il piano di una chiesa della Florida di bruciare il Corano per il nono anniversario degli attentati di Al Qaeda, rischiano di oscurare il ricordo delle vittime e le celebrazioni di quest'anno.
Fino ad un anno fa, infatti, la ricostruzione del World Trade Center era tutto quello che contava, ora, invece, gli americani rischiano di perdere di vista il ricordo degli attacchi avvenuti l'11 settembre 2001, distratti dalle discussioni di questi giorni su moschee e roghi di corani.
Dopo nove anni di imbarazzanti ritardi, il Ground Zero non sembra più un cratere ma un vero e proprio cantiere in attività. La struttura dei primi 36 piani della Torre One del World Trade Center è stata costruita e il famoso memoriale '11/9', che prevede due cascate e un parco con 400 querce, aprirà il prossimo anno.
''E' difficile ripensare alla tragedia dell'11 settembre ma come ne siamo usciti ci deve rendere orgogliosi'', ha detto il sindaco Michael Bloomberg.
Finora, però, i preparativi per l'anniversario, come l'annuale lettura dei nomi delle vittime, sembrano esser stati messi in secondo piano da un'ondata di critiche che stanno investendo gli Usa e il suo rapporto con l'Islam.
Il pastore Terry Jones, reverendo della piccola chiesa evangelica della Florida che ha annunciato di voler bruciare 200 copie del Corano in memoria delle vittime dell'11 settembre, ha ignorato l'indignazione della comunità internazionale per il piano e ha promesso di andare avanti con la cerimonia, nonostante i timori per la reazione del mondo musulmano.
Ieri il pastore della Florida aveva annunciato di aver rinunciato all'idea anche perché aveva detto di aver ricevuto rassicurazioni da un imam che la moschea sarebbe stata costruita lontano da Ground Zero. Ma oggi l'imam ha negato ogni tipo di accordo in merito e il pastore della Florida ha deciso di riprendere in mano il progetto di bruciare il testo sacro islamico.
Sia il presidente Barack Obama, che parteciperà sabato ad una cerimonia al Pentagono, che il Vaticano hanno condannato con forza l'idea di Jones.
"Farebbe il gioco di Al Qaeda nel reclutare i terroristi", dice Obama all'Abc. "Si potrebbero verificare gravi violenze in Pakistan o Afghanistan", avverte Obama, aggiugendo che il gesto "è completamente contrario ai valori americani. Questo Paese è fondato sulla libertà e sulla tolleranza religiosa".
Se il rogo dei Corani si farà, potrebbero nascere disordini in tutto il mondo musulmano simili a quelli esplosi dopo la pubblicazione, su un giornale danese, di alcune vignette caricaturali sul profeta Maometto.
L'Interpol ha lanciato un' "allerta globale" a tutti i 188 paesi membri, mettendoli in guardia contro la "forte possibilità di attacchi violenti".
"Se il progetto dovesse essere messo in pratica - comunicano dalla sede di Lione dell'Interpol -, "è molto probabile che ci siano attacchi contro persone innocenti".
Inoltre la situazione non è resa facile dal delicato dibattito sulla costruzione di una moschea e di un centro per la comunità islamica a due isolati da Ground Zero. Una manifestazione contro la moschea e' prevista sabato nonostante finora siano state evitate, nel giorno dell'anniversario dell'11 settembre, proteste e sit-in politicizzati. Un'altra manifestazione, questa volta a favore della moschea, dovrebbe aver luogo domani sera.
La nazione si fermerà, come sempre, per ricordare i momenti in cui gli aerei dirottati si schiantarono contro le Torri Gemelle, il Pentagono e contro un campo in Pennsylvania, ma anche quest'anno per le famiglie delle vittime del Ground Zero non sarà facile ricordarle in pace.