Le previsioni dell'Ocse


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La disoccupazione frena la ripresa

'Pil Italia -0,3%, fanalino di coda G7' c

L'Italia nel terzo trimestre potrebbe registrare un calo del Prodotto interno lordo dello 0,3% su base annua, fanalino di coda tra i Paesi del G7 (a +1,4% nel periodo luglio-settembre).

Lo segnala l'Ocse nel suo ultimo rapporto previsionale, secondo il quale il Pil italiano tornerà a crescere nel quarto trimestre attestandosi a +0,1%, contro il +1,5% del secondo trimestre e il +1,6% dei primi tre mesi dell'anno.

Per il capo economista Ocse "il rallentamento della ripresa economica mondiale sarà più pronunciato del previsto".

A determinare la grande incertezza sull'evoluzione dell'economia nei big industrializzati concorrono più fattori, sia sfavorevoli sia positivi.

Da un lato la crescita dei consumi privati potrebbe essere frenata da una nuova riduzione della spesa, per il peggioramento dei bilanci famigliari causato dalla recessione e in reazione all'evoluzione del mercato immobiliare, dove i prezzi delle case sono ancora in discesa.

Le preoccupazioni sulla disoccupazione, che resta elevata (anche se - prevede l'Ocse - non dovrebbe aumentare oltre), potrebbero agire da ulteriore freno sui consumi privati, così come la debolezza dell'economia e le incertezze sui mercati del debito sovrano potrebbero avere effetti negativi sul sistema finanziario e sulla crescita della domanda privata.

Sul fronte positivo l'Ocse considera il fatto che gli investimenti privati sono già a un livello molto basso in proporzione al Pil e questo, unito ai robusti utili segnati dalle imprese, incita a pensare che gli investimenti non dovrebbero calare nei prossimi mesi, cosi' come gli stock non dovrebbero diminuire.

Inoltre la situazione finanziaria si è globalmente stabilizzata, per quanto consiglino la prudenza alcuni indicatori, tra cui i costi dell'assicurazione contro i rischi di fallimento, ancora elevati per le banche. A dare supporto al quadro economico resta peraltro la crescita dei grandi paesi emergenti che resta sostenuta.

Quanto ai prezzi, le anticipazioni fanno intravedere una persistente moderazione dell'inflazione tendenziale nella maggior parte delle grandi economie Ocse. Tensioni inflazionistiche emerse in alcune delle principali economie emergenti hanno indotto le autorita' a una politica monetaria più restrittiva.