Benzinai sul piede di guerra


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Distributori chiusi per tre giorni

Serrata dal 15 settembre, Codacons: consumatori come ostaggi pompa_benzina_296

Tre giorni a secco di benzina: è quanto minacciano i distributori di carburante che attueranno una 'serrata' per il 15,16,17 settembre prossimi. la conferma è arrivata ieri da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio che per oggi hanno indetto una manifestazione nazionale unitaria a Roma, davanti a Montecitorio.

La protesta cade alla vigilia dell'incontro convocato nel pomeriggio dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia. Strettissimi pero' i margini di soluzione dei nodi, anche perche' i benzinai sono ancora in attesa di una risposta da palazzo Chigi alla loro richiesta di incontro. Proprio per sottolineare ''la complessita' dei temi sollevati e la problematicita' dello stato della vertenza'', infatti, le organizzazioni di categoria nei giorni scorsi hanno chiesto un intervento diretto della Presidenza del Consiglio, in particolare del sottosegretario Gianni Letta.

''La convocazione di Saglia è certamente un atto di attenzione verso la categoria che accogliamo volentieri - osserva Martino Landi presidente di Faib - e al sottosegretario ribadiremo le nostre ragioni, ma riteniamo che sul complesso delle questioni sollevate (tra cui anche la strutturazione del bonus fiscale, il superamento degli elementi distorsivi della concorrenza legati al meccanismo rete extra rete), debba necessariamente esserci una sintesi al più alto livello governativo''.

I consumatori però non ci stanno e criticano fortemente ''queste forme di protesta sbagliate, danneggiano unicamente i cittadini - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi - Indipendentemente dalle motivazioni dello sciopero, chiudere gli impianti e impedire per tre giorni di fare rifornimento equivale a prendere gli incolpevoli automobilisti come ostaggi''. Ma il Codacons paventa anche il rischio di ''possibili manovre speculative sui listini dei carburanti, poche ore prima della chiusura dei distributori e subito dopo la loro riapertura, con rialzi ingiustificati dei prezzi di benzina e gasolio, così da approfittare della necessità dei cittadini di fare il pieno alle autovetture''. Il Codacons annuncia quindi ''controlli su tutto il territorio e denunce per i gestori che cercheranno di fare i furbi sulla pelle dei consumatori''.

Nel mirino della serrata dei benzinai, che coinvolgerà impianti di rete ordinaria, aree di servizio autostradali, raccordi e tangenziali cittadine, il ddl 'concorrenza' responsabile secondo la categoria, di azzerare circa 100mila posti di lavoro nel settore. E ciò, ''senza che i consumatori ne traggano il minimo vantaggio, come dimostra l'andamento dei prezzi dei carburanti'' annota la Figisc. ''Lo Stato continua ad incassare i due terzi del prezzo al pubblico dei carburanti e petrolieri e retisti privati continuano a guadagnare alle spalle dei consumatori mentre con i soldi pubblici si finanzia la distruzione della rete - afferma la Figisc - mentre i gestori continuano a percepire un margine lordo inferiore al 3% sul prezzo al pubblico, a pagare sconti e campagne promozionali ma non potranno più essere quel presidio del territorio perché allontanati dalla rete e sostituiti da 'impianti fantasma'''.