Migliora nell'ultimo anno la reputazione internazionale delle università italiane, nonostante i problemi di spesa evidenziati ieri dall'Ocse nel rapporto sull'istruzione: 2 atenei italiani si attestano tra i duecento migliori al mondo, uno in più rispetto al 2009, e 15 tra i top cinquecento al mondo, di cui dieci hanno migliorato la propria posizione rispetto all`anno precedente. Lo dice 'QS World University Rankings', uno dei più autorevoli sistemi di valutazione della qualità delle università mondiali, in un rapporto reso noto dal Consiglio universitario nazionale (Cun).
Secondo gli indici del QS le migliori accademie italiane sono l`Università di Bologna e l`università di Roma La Sapienza, rispettivamente al posto 176 e 190 nel panorama accademico mondiale.
Le migliori italiane al mondo nella top 500 sono invece l'Università degli Studi di Padova; il Politecnico di Milano; l'Università di Pisa; l'Università degli Studi di Firenze; l'Università degli Studi di Pavia; l'Università degli Studi di Trento; l'Università degli Studi di Trieste; l'Università degli Studi di Roma-Tor Vergata; l'Università degli Studi di Napoli Federico II; il Politecnico di Torino; l'Università degli Studi di Siena; l'Università degli Studi di Torino; l'Università degli Studi di Milano.
"Il QS World University Rankings inglese misura la qualità della ricerca, il tasso di occupazione dei laureati, le risorse dedicate all`insegnamento e l`impegno per l`internazionalizzazione" spiega Andrea Lenzi, Presidente del Cun, "a differenza di altri ranking che si basano principalmente sugli indicatori statistici della ricerca universitaria, il QS tiene conto anche delle più aggiornate opinioni di accademici e leader del settore, il cui punto di vista é particolarmente rilevante per studenti e genitori".
"L`Italia è salita nella classifica per la reputazione che hanno nel mondo i nostri ricercatori, i programmi di studio e gli insegnamenti. Ci sono anche alcune punte di eccellenza, se suddividiamo il ranking per aree. Bologna, Pisa, Firenze, Milano e Padova salgono nelle prime duecento posizioni nell`area umanistica. Nell`area biomedica l`università di Roma La Sapienza migliora e passa dalla posizione 229 alla 154".
"Lo studio dell`Ocse in pratica ci dice che meno si spende nel sistema della formazione e meno si conterà in futuro: ce lo aspettavamo. Il problema del finanziamento del sistema di alta formazione esiste - continua Lenzi - ma fortunatamente, come dice il QS, il nostro capitale umano e i programmi didattici sono rinomati e stimati nel mondo. Le basi culturali impartite dagli insegnamenti sono solide e migliorano perfino".
"Merito è anche dei governi europei che hanno incoraggiato la comunità accademica ad essere più attiva e aperta a collaborazioni internazionali, anche in risposta alla sfida dei rankings. Questo maggior dinamismo anche del sistema universitario italiano é risultato in un maggiore numero di citazioni e in un punteggio piú elevato nel sondaggio di opinione".
Conclude Lenzi: "In questi tempi di incertezza economica, é rassicurante per gli studenti sapere che una laurea conseguita presso una università di reputazione internazionale resta il percorso migliore per entrare con successo nel mondo del lavoro".
Il calcolo del QS World University Rankings si basa sui seguenti dati: Academic reputation index (40%); Employer reputation index (10%); International faculty ratio (5%); International student ratio (5%); Faculty student ratio (20%); Citations per faculty (20%).