Dall'Italia


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La voglia matta di birra in gruppo

Una moda che dilaga in città, nelle piazze e sulle scalinate baby_alcolisti_pub_296

di F. R.

Prima era un’abitudine estiva uscire con sette, otto amici, bere qualche birra,fare tardi, unirsi ad altri gruppi,anche di sconosciuti, liberi dall’impegno della scuola. Ma ora è diventata una moda, quasi una necessità, per non essere diversi dagli altri,una libertà che si pretende non sia negata tutte le sere, anche d’inverno.

Frotte di ragazzini di 16, 17 anni si ritrovano puntualmente, quasi a un segnale convenuto, ora in una piazza ora in un’altra, su una scalinata o davanti a un  bar.

I gestori di locali  e pub delle zone più frequentate ci hanno aiutato a capirne di più.
A Ponte Milvio,a Roma, luogo di ritrovo tra i più conosciuti e amati,vicino al fatidico ponte dei lucchetti dell’amore abbiamo parlato con chi questi giovanissimi ha imparato a conoscerli. Sara e Federico hanno un piccolo locale proprio nella piazza e tengono i prezzi piuttosto bassi. I ragazzi, raccontano, bevono fuori pasto, praticamente solo birra ma scelgono la più forte, “per ubriacarsi prima, senza spendere tanto”. Certo non possono bere superalcolici perché sono minorenni ma, pensiamo,anche contro i nostri interessi, che bisognerebbe alzare l’età per bere alcolici come la birra,ora fissata a 16 anni”. Sara, 25 anni, dice: “Sono giovane ma mi impressiona la libertà che hanno questi giovanissimi”. E Federico, 26 anni, è convinto: “Le famiglie dovrebbero controllarli di più”. Poi ci confermano che spesso bevono parecchio e poi finiscono a litigare, a volte sembra sia sbucato fuori anche qualche coltello, “adesso però le liti sono diminuite, anche perché sono aumentati i controlli di Polizia”.

Fabio, sempre a Ponte Milvio, ha scelto di avere un locale per ragazzi più grandi, che “danno meno problemi”, dopo un’esperienza a Campo dei Fiori. Lì i giovanissimi “bevevano tantissimo e ogni sera ci scappavano le risse. Anche le ragazze si riempivano di birra e spesso reggevano meno”. Per me,dice “questi ragazzini hanno troppi soldi, forse i genitori sentono di mancare in qualcosa e allora li accontentano così”.

Stessa scena nella zona di Trastevere, quartiere storico della capitale, dove non sono pochi i proprietari di locali che si lamentano di questa invasione di giovanissimi e ci confessano una certa paura che possano combinare qualsiasi cosa e allontanare i clienti. Giovanni lavora in un conosciutissimo forno della zona aperto fino a tarda notte.  Qui intorno è sempre pieno di ragazzi, ci dice, “La situazione è molto peggiorata negli ultimi anni. Lasciano decine di bottiglie di birra vuote per terra. Poi capita che si sentano male, sporcano, litigano tra di loro magari per una stupidaggine. Sa che le dico? Hanno troppa indipendenza e il problema è anche che i ragazzini sono chiusi, non parlano in casa e i genitori non indagano più di tanto”.

In una delle piazze più note del quartiere parliamo con uno dei responsabili di un altro locale, Emanuele. “Noi abbiamo prezzi un po’ alti, non adatti alle tasche dei 15-16enni ma li vediamo, stanno sempre qui davanti, tutta la sera fino a notte, e quando alle 2 chiudiamo sono ancora lì che girano. Io ancora mi dico ma che fanno nella vita questi. Vengono soprattutto nel week-end ma non solo, la maggior parte credo dalle periferie. Comprano le birre dove costano poco,spesso nei negozi di pizza a taglio e poi si mettono a bere per strada, sugli scalini, sempre rigorosamente in gruppo, difficile vedere coppiette, così a non far niente  perché il problema è proprio questo, non fanno niente. Qualche volta c’è qualche piccola rissa ma raramente e per motivi banali, perché uno ha guardato una ragazza, perché litigano per un pallone. Magari danno un po’ fastidio se entrano da noi per comprare le sigarette, soprattutto sono maleducati, non salutano, non fanno la fila, in genere sono prepotenti”.