Francesco e Mihaela


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I bagnini più belli d'Italia

A Montesilvano (Pescara), hanno sfilato in 80. Premiati anche i più eleganti, i più atletici , i più fashion e i bagnini per il cinema h

Hanno sfilato in ottanta, 40 ragazze e 40 ragazzi. Tutti giovani, tutti bellissimi. Qualcuno con passo sicuro, altri un po’ a disagio perché il palcoscenico più naturale per loro sarebbe stato una piscina. A Montesilvano, splendido centro adriatico in provincia di Pescara, ognuno di loro ha fatto, però, spettacolo nella finale nazionale dell’edizione 2010 del concorso dedicato al bagnino e alla bagnina più belli d’Italia. Lasciando incantato, talora estasiato, il pubblico, specie quello più giovane. E suscitando l’interesse (commerciale, evidentemente) degli attenti osservatori inviati da case di moda, agenzie di spettacolo, mondo della comunicazione.

Hanno vinto Francesco Lorenzetti, 19enne di Tivoli (Roma), e Mihaela Postaru, 18 anni, nata in Moldavia e residente a Napoli. Per loro, oltre alla naturale soddisfazione per il successo, l’opportunità di avvicinarsi ad un sogno. Possibilmente rimanendo coi piedi per terra e consci che il mondo che si presenta loro davanti presenta i suoi bravi rischi e va affrontato con la testa più che con l’istinto. E, soprattutto, come è stato più volte sottolineato dai vari interventi della serata, che dovranno tenere conto che “ancora non è successo proprio niente”. Assegnatii anche alcuni riconoscimenti “di categoria”. I bagnini più eleganti sono Andrea Nuccitelli e Cristina Di Gennaro; i più atletici Fabio Moggio e Luana Pasqualone; i più simpatici Luca Righetti e Gabriela Ionela Onofrei; i più fashion Michele Russo e Mila Sclocco; i bagnini per il cinema Diego De Noè e Stella Korca.

Davanti a questo tipo di manifestazioni un interrogativo campeggia sempre: che senso ha “illudere” tanti ragazzi facendo immaginare loro una vita “irreale” e per di più difficilmente realizzabile? Risponde l’organizzatore Mario Deli, della Best Eventi: “Questi ragazzi, nella vita, oltre a fare l’attività di bagnino, che è già un lavoro impegnativo, spesso ne fanno un altro o studiano. Sono giovani sani. Dare loro l’occasione di sognare, consci peraltro che la strada è lunga e difficile, non solo non è cosa cattiva, ma per noi è un dovere”. Una competizione portata avanti in modo serio, con impegno e lealtà, “è un elemento che può fortificare in vista delle difficoltà della vita, qualunque sia la scelta professionale che ciascuno farà”.