Speciale Venezia 67


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Lo spirito dei tempi e tanta Italia

Mueller: “Vogliamo rendere conto della fluidità del cinema contemporaneo” b

dall'inviato Sandro Calice

La sera del primo settembre “Black Swan” di Darren Aronofsky, vincitore del Leone d’Oro nel 2008 con “The wrestler”, apre ufficialmente la 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sarà una Mostra che parlerà soprattutto italiano, visto che sono ben 29 i lungometraggi di casa nostra nella selezione ufficiale, ai quali si aggiungono altri 12 tra medio e cortometraggi nelle varie sezioni. Quattro quelli in corsa per il Leone d’Oro: Ascanio Celestini con “La pecora nera”, Saverio Costanzo con “La solitudine dei numeri primi”, Mario Martone con “Noi credevamo” e Carlo Mazzacurati con “La passione”. Ben rappresentati anche gli Stati Uniti che portano a Venezia 19 titoli. In totale sono 83 i nuovi lungometraggi, provenienti da 34 Paesi, nelle quattro sezioni ufficiali, di cui 79 in prima mondiale e 4 in prima internazionale. Nel dettaglio: 23 lungometraggi in concorso nella sezione Venezia 67, 27 nella sezione Fuori Concorso, 21 in Orizzonti e 12 in Controcampo italiano.

Marco Mueller, direttore della Mostra, il cui mandato scade nel 2011 e che ha confessato di voler tornare a produrre film, racconta com’è nato il programma di questa edizione: “Abbiamo guardato a quello che davvero è successo nel ‘cinema’ degli ultimi dodici mesi. Ci siamo immersi nella singolarità delle opere: solo a selezione fatta, il programma si è organizzato per linee progettuali comuni ai registi”. E dunque “abbiamo fatto appello ai registi che sperimentano tutto quello che i linguaggi della cultura visiva contemporanea potevano offrire”. “E’ della fluidità del cinema contemporaneo che volevamo rendere conto – continua – con scelte che mettono a confronto opere che innovano nel tradizionale supporto di celluloide e sperimentazioni elettroniche-digitali […] Questo sforzo particolarissimo dovrebbe servire a ritrovare un’idea-forza di Mostra ‘spirito del suo tempo’”.

I film. Tra gli altri italiani, ma l’elenco sarebbe lungo, ci sono “Sorelle mai” di Marco Bellocchio, “Vallanzasca – gli angeli del male” di Michele Placido, “I baci mai dati” di Roberta Torre, “1960” di Gabriele Salvatores, “I Malavoglia” di Pasquale Scimeca, e molti altri che vi segnaleremo giorno per giorno. In generale, tra i film più attesi ci sono “Somewhere” di Sofia Coppola, “Promises written in water” di Vincent Gallo, “Venus noire” di Abdellatif Kechiche (già premiato al Lido per “Cous Cous”), “La versione di Barney” di Richard Lewis con Dustin Hoffman, ma anche “Passione”, l’omaggio di John Turturro alla canzone napoletana.

Le giurie. Non sembrano esserci vincitori annunciati, ma le giurie avranno di che discutere. Quella del concorso Venezia 67 è presieduta da Quentin Tarantino ed è formata da Guillermo Arriaga, Ingeborga Dapkunaite, Arnaud Desplechin, Danny Elfman, Luca Guadagnino e Gabriele Salvatores. Quella di Orizzonti è composta da Shirin Neshat (presidente), Raja Amari, Lav Diaz, Alexander Howarth e Pietro Marcello. Per Controcampo italiano, infine, i giurati sono Valerio Mastandrea, Susanna Nicchiarelli e Dario Edoardo Viganò. Il Leone d’Oro alla carriera 2010 sarà asssegnato al regista John Woo, mentre la madrina delle serate di apertura e chiusura sarà l’attrice Isabella Ragonese.

L’edizione 2010 della Mostra si annuncia, per ammissione dello stesso presidente della Biennale, Paolo Baratta, più sobria. A partire dalle scenografie e dalle feste. Non sono nemmeno annunciati, per il momento, grandi divi, di quelli da ressa al tappeto rosso, mentre purtroppo molti divetti televisivi si sono già prenotati una passerella. E’ un segno dei tempi anche questo.