Continua la guerra tra il sito di controinformazione Wikileaks e il governo Usa. Dopo la pubblicazione di oltre 77.000 documenti riservati del Pentagono sulla guerra in Afghanistan, ora tocca alla Cia: sul sito fondato da Julian Assange, infatti, è stato pubblicato un documento di tre pagine della Central Intelligence Agency. Si tratta di un’analisi sui rischi del terrorismo in Usa, le divisioni interne della Cia e sulle conseguenze di politiche troppo autonome nei paesi stranieri. Non manca anche un riferimento al “Caso Abu Omar”, l’imam prelevato a Milano nel 2003 da dieci agenti del servizio di intelligence americano.
Il file segreto della Cia è un memorandum, datato 2 febbraio 2010, in cui si avverte della difficolta' a far cooperare Paesi in cui vi e' la percezione diffusa che gli Stati Uniti "esportino" il terrorismo. La Cia indica come esempio l'Italia con "i mandati di cattura spiccati nel 2005 contro gli agenti statunitensi coinvolti nel rapimento di un religioso egiziano (Abu Omar, ndr) e la sua consegna all'Egitto". "Il moltiplicarsi di casi simili -si legge nel file- e' destinato non solo a danneggiare le relazioni bilaterali degli Stati Uniti con altre nazioni ma anche a colpire la lotta globale contro il terrorismo".
Il memo e' stato preparato dalla 'cellula rossa' della Cia ed e' intitolato 'Cosa succederebbe se i Paesi stranieri vedessero gli Stati Uniti come un "esportatore di terrorismo?"'. "I partner stranieri potrebbero essere meno propensi a collaborare con gli Usa in attivita' extragiudiziali, tra cui la detenzione, il trasferimento e gli interrogatori di sospetti in Paesi terzi", si legge nel testo.
Nel documento, classificato come "secret" e "noforn" (segreto e non condivisibile con Paesi stranieri, ndr) si parla anche di al Qaeda. L'organizzazione di Osama bin Laden "e gli altri gruppi estremisti hanno probabilmente notato che il governo Usa e' molto piu' preoccupato dall'impedire attacchi terroristici sul suolo americano, rispetto al fatto che cittadini statunitensi colpiscano altri Paesi", si legge nel memo.
"Contrariamente a quanto si pensa, l'esportazione di terrorismo o di terroristi da parte degli Usa non e' un fenomeno recente, ne' e' stato associato solo con i radicali islamici o con individui di etnia mediorientale, africana o dell'Asia Meridionale", si legge nel documento. "Questa dinamica smentisce la convinzione americana che la nostra societa' libera, democratica e multiculturale diminuisce il fascino del radicalismo e del terrorismo per i cittadini americani".