La decisione della Corte europea


Stampa

Sospese in parte le norme salva-foche

La normativa doveva entrare in vigore ieri foca_296

La Corte di giustizia europea ha deciso di sospendere temporaneamente una parte della legislazione Ue entrata in vigore ieri relativa alla messa al bando della vendita di prodotti derivati dall'uccisione delle foche. Lo ha confermato la Commissione europea, che insieme a Consiglio e Parlamento europei e all'Olanda si sono opposti alla decisione di Lussemburgo, presa giovedì sera dopo che una serie di organizzazioni che raccolgono i principali gruppi inuit del Canada ha presentato ricorso contro le nuove norme europee.

"Il divieto di commercializzazione dei prodotti derivati dalle foche e' in vigore a partire da oggi, ma non si applichera' a coloro che hanno presentato ricorso" davanti alla Corte Ue, ha affermato la portavoce della Commissione Maria Kokkonen. La sospensione parziale del bando sara' "valida sino a che la Corte non avra' ascoltato tutte le parti coinvolte e preso la sua decisione", ha sottolineato la portavoce, che ha precisato che Commissione, Consiglio e Parlamento europei e Olanda hanno tempo sino al 7 settembre per presentare le proprie osservazioni scritte, a cui "subito dopo" seguiranno delle interrogazioni orali.

La Corte quindi non potra' decidere prima di meta' settembre, hanno spiegato a Bruxelles, e sino ad allora sara' sospesa la messa al bando sulla vendita dei prodotti derivati dalle foche che si applica pero' solo a chi ha presentato il ricorso, tra cui la principale organizzazione inuit del Canada, la Inuit Tapiriit Kanatami (Itk).

L'articolo contestato dagli Inuit del regolamento Ue 1007/2009 risalente all'ottobre 2009 e relativo al commercio dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche e' il n.3 punto 1, ed e' quello che riguarda le condizioni di immissione sul mercato. "L'immissione sul mercato di prodotti derivanti dalle foche deve essere permesso solo dove i prodotti derivanti dalle foche provengono dalla caccia tradizionalmente condotta dagli Inuit e da altre popolazioni indigene e contribuiscono alla loro sussistenza. Queste condizioni si devono applicare al momento o al luogo di importazione per i prodotti importati", recita la norma Ue attualmente sospesa.

Secondo la Commissione Ue, pero', la norma in questione cosi' come l'intera legislazione di cui fa parte "assicura il rispetto di tutti i nostri obblighi internazionali e allo stesso tempo risponde alle preoccupazioni espresse dai cittadini europei", ha affermato la portavoce. Infatti le nuove norme Ue entrate comunque in vigore oggi "assicurano che i diritti economici e sociali delle comunita' Inuit impegnate nella caccia alle foche quale mezzo per assicurare la propria sussistenza non siano colpiti", ha sottolineato la Kokkonen.

Infatti la legislazione di Bruxelles prevede non solo l'esenzione per i prodotti derivati dalla caccia tradizionale alle foche condotta dagli Inuit, ma anche per i beni di uso personale e quelli derivati dalla caccia compiuta al solo fine della gestione sostenibile delle risorse marine condotta su basi non lucrative.