Dati di Confartigianato


Stampa

La burocrazia brucia 16,6 mld all’anno

Ravenna, provincia più ‘amica’ delle imprese rilascio_documenti_296

Sono Ravenna, Reggio Emilia e Prato le provincie in cui la pubblica amministrazione è 'amica' delle imprese, mentre a Catanzaro, Roma e Campobasso si registra l'ambiente più difficile per metter su un'azienda.

Così risulta dalla classifica stilata dall'Ufficio studi di Confartigianato che, per ciascuna provincia ha misurato la qualità di alcuni servizi pubblici (dalla possibilità di fare pagamenti on line ai tempi di pagamento della P.A. verso le aziende private) necessari per avviare e gestire un'attività' imprenditoriale.

Gli esempi virtuosi non fanno tuttavia venir meno le preoccupazioni per il costo complessivo della burocrazia a carico delle imprese: secondo Confartigianato, infatti, le aziende dei settori manifatturiero, costruzioni e servizi 'bruciano' 16.629 milioni di euro l'anno, pari a circa un punto di Pil, equivalente ad un costo medio per azienda di 12.334 euro.

E la quota maggiore di questi oneri, pari al 76,3%, è a carico delle microimprese con meno di dieci dipendenti. Tutto ciò condanna l'Italia al penultimo posto tra le 30 economie avanzate per la facilità di fare impresa. Solo la Grecia fa peggio di noi. Nella classifica mondiale il nostro Paese occupa la 78/a posizione.

Evidenziando infine le criticità relative ai tempi d'avvio di una nuova impresa, per i quali l'Italia si colloca al 75.o posto nel mondo, Confartigianato fa notare che l'introduzione della Comunicazione Unica dal primo aprile ''va nella direzione giusta della semplificazione'', ''ma non e' sufficiente'' e molte delle procedure necessarie rimangono ancora fuori dall'ambito di ComUnica.