E' morto il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
Era ricoverato dal 9 agosto scorso al Policlinico Gemelli di Roma per una crisi respiratoria.
Una delle cause del decesso sarebbe stata una crisi cardiocircolatoria.
Le sue condizioni erano improvvisamente peggiorate nella notte. Stamane l'ultimo bollettino medico indicava "un repentino e drastico peggioramento durante la notte delle condizioni circolatorie".
Il "Picconatore", una vita per la politica
Senatore di diritto e a vita, Francesco Cossiga è stato l'ottavo presidente della Repubblica. Nato a Sassari il 26 luglio 1928, laureato in Giurisprudenza, docente di diritto costituzionale, si è iscritto alla Dc nel 1945.
E' stato ministro dell' Interno nel governo Andreotti dal 1976 al 1978. Dal 1979 al 1980 fu presidente del Consiglio dei ministri. Presidente del Senato dal 1983 al 1985, quando lasciò l'incarico perchè eletto al Quirinale. Elezione avvenuta il 24 giugno con una vasta maggioranza alla prima votazione. E' il più giovane capo dello Stato, non avendo ancora compiuto 57 anni. In carica fino al 28 aprile '92.
Nel marzo 1978, quando fu rapito Aldo Moro dalle Brigate rosse, il ministro dell'Interno Cossiga creò due "comitati di crisi", uno ufficiale e uno ristretto, per la soluzione della crisi. Dopo il ritrovamento del cadavere del presidente della Dc in via Caetani, Cossiga diede le dimissioni. Cossiga come presidente del Consiglio fu proposto dal Pci per la messa in stato di accusa da parte del Parlamento, in votazione in seduta comune, con una procedura conclusasi con l'archiviazione nel 1980. L'accusa era di favoreggiamento personale e rivelazioni di segreto d'ufficio.
La presidenza della Repubblica di Cossiga fu sostanzialmente distinta in due fasi: nei primi cinque anni fu il classico 'presidente notaio'. Nella seconda assunse una posizione di denuncia delle reticenze del sistema politico e fu soprannominato 'il picconatore'. Con lo sfaldamento della Dc, Cossiga decise di ritirarsi dalla politca e svolgere soltanto l'attività di senatotore a vita.
Poi, nel febbraio del '98 fondò l'Udr che un anno dopo si sciolse e in larga parte confluì nell'Udeur. A novembre 2003, al Senato, si iscrisse al gruppo per le autonomie. Nel 1994 e nel 2008 ha votato la fiducia al governo Berlusconi; nel 2006 al governo Prodi.