I prezzi dei trasporti a luglio si infiammano, mentre continua la gelata sugli alimentari. Secondo l'Istat su base annua i rincari dei trasporti hanno toccato un +4,6%, accelerando rispetto al +3,7% di giugno. Si registrano impennate per i trasporti marittimi e per vie d'acqua interne, che segnano un +32% su base annua (+7,3% di giugno), e del 34,9% su base mensile, per i trasporti ferroviari con un aumento tendenziale del 9,6% (stesso tasso di giugno) e congiunturale dello 0,1% e per i trasporti aerei che segnano una crescita annua dell'8,2% (dal 2,8% di giugno) e del 15,2% a livello mensile. Incrementi anche per i pedaggi autostradali saliti su base tendenziale del 6,5% (+2,7% a giugno) e del 3,7% sul mese precedente. L'Istat spiega che quest'ultimo rialzo e' dovuto all'art.15 della finanziaria estiva e che si tratta di aumenti bloccati dal Tar ai primi di agosto.
Per il capitolo di spesa relativo agli alimentari e alle bevande analcoliche si registra un calo dello 0,1% sia su base annua sia su base mensile con una particolare riduzione dei prezzi della frutta fresca scesi del 5,8% a livello tendenziale (dal -6,6% di giugno) e dello 0,7% su base mensile.
''Rappresenta un segnale di forte allarme, la conferma dell'Istat sul balzo del tasso di inflazione all'1,7% in luglio. La crescita di tale dato in un momento come questo, infatti, e' estremamente grave per la nostra economia e per il benessere delle famiglie. Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui i consumi continuano a contrarsi, le vacanze sono un miraggio per la maggior parte delle famiglie, come anche il Censis certifica ed inoltre l'onda lunga di cassa integrazione e disoccupazione non accenna ad arrestarsi, anzi sta pericolosamente lievitando''. E' il commento di Federconsumatori e Adusbef ai dati sull'inflazione diffusi dall'Istat.
''Tutti fattori negativi che, la recente manovra economica non fara' altro che accentuare. Di fronte a questo scenario, la crescita del tasso di inflazione appare in piena contraddizione con gli indicatori della situazione economica del Paese, tanto da destare forti dubbi circa la presenza di speculazioni, ancora più gravi ed inaccettabili visto il disagio sempre più evidente delle famiglie. Non dimentichiamo, infatti, che il tasso di inflazione a questi livelli comporta ricadute di 510 euro annui per ogni famiglia. Ripercussioni che si andranno ad aggiungere agli effetti che la manovra determinerà per una ulteriore caduta della capacita' di acquisto delle famiglie'', continua la nota.
''Tutto ciò andrà ad alimentare ulteriormente il circolo vizioso che si e' innescato, che, contraendo il potere di acquisto, contribuisce sempre di piu' alla caduta dei consumi, con conseguenze drammatiche sulla produzione e sull'intero sistema economico, anche se siamo di fronte a qualche segnale peraltro insufficiente delle nostre esportazioni, e facendo così prospettare, per il 2010, un Pil prossimo allo zero'', si legge ancora nella nota.