di Juana San Emeterio
L’APPRENDISTA STREGONE
Di Jon Turteltaub, Usa 2010 (Walt Disney)
Nicolas Cage, Jay Baruchel, Teresa Palmer, Alfred Molina, Monica Bellucci, Toby Kebbell, Omar Benson Miller, Jake Cherry.
A 70 anni di distanza (“Fantasia”uscì nel 1940), la Disney ha trasformato la scena di Topolino 'Apprendista Stregone' in un lungometraggio. Protagonista del kolossal Nicolas Cage con al suo fianco, Alfred Molina, nel ruolo del perfido Maxim Horvath, e la nostra Monica Bellucci, nei panni della maga Veronica.
La storia si ispira ai classici letterari e cinematografici sul genere e parte dal mago Merlino (James A. Stephens), maestro per tre allievi, Balthazar Blake (Cage), l'infido Horvath (Alfred Molina) e Veronica (Monica Bellucci). Un letale scontro del grande mago con la sua nemica leggendaria, Morgana (Alice Krige), segna il destino dei tre stregoni. Veronica, di cui Balthazar è innamorato, finisce imprigionata, come Morgana, in una bambola russa e i due stregoni, si fanno la guerra nei secoli a colpi di grandiosi incantesimi per liberarle, con fini opposti. Ai nostri tempi, a New York, Balthazar trova un alleato in Dave (Jay Baruchel), un goffo ventenne destinato a diventare il suo apprendista stregone. Il giovane è costretto suo malgrado ad accettare l’insolito ruolo e combattere contro le forze del male che incombono su Manhattan, orchestrate dal perfido Horvath, aiutato dal più giovane illusionista Drake Stone (Kebbel). Ma è difficile conoscere tutti i segreti della magia e Dave, timido e imbranato, nasconde bene, anche a se stesso, i propri poteri ed è più interessato a vivere una vita normale, magari con la ragazza che ama. Sarà quindi necessario un lungo ed emozionante percorso di apprendistato per scoprirsi erede di Merlino.
Nato da un'idea di Nicolas Cage che voleva una storia ispirata al segmento con Topolino giovane mago in Fantasia, “L’apprendista stregone” è costato circa 150 milioni di dollari. La pellicola si confronta con l'estate dei blockbuster a stelle a strisce, mescolando avventura, commedia e grandiosi effetti speciali, con naturalmente il citato ballo dei scopettoni certo meno poetico però dell’originale.