Piazza Ferrarese è una delle porte di accesso alla Bari vecchia, un tempo regno di malaffare e di traffici illeciti che l'avevano resa un luogo pericoloso in cui era meglio non affacciarsi.
Oggi quella stessa piazza, dove Cassano tirava i primi calci al pallone, è il simbolo della rinascita della città. Le pietre bianche riflettono il sole di mezzogiorno. Lo spazio è immenso e un gruppo di turisti armati di fotocamere si avventura per i vicoli.
Vicoli ordinati che risplendono degli antichi palazzi messi a nuovo.La temperatura qui scende di un paio di gradi e passeggiare è piacevole.
La Bari popolare vive ancora qui, tra le decine di locali che hanno cambiato volto al quartiere,animando le sue not- ti di una folla vociante che si è riappropriata della città.
Arrivati in piazza Bisanzio e Rainaldo, lo spazio si apre per lasciare campo alla facciata romanica della cattedrale di San Sabino, che imponente si erge sugli altri edifici.
Ma il cuore della religiosità barese è tutto nella basilica di San Nicola, la chiesa costruita per ospitare le reliquie del Santo.
Da una stradina laterale alla basilica si può risalire sulle mura cittadine che corrono parallele al lungomare a 10 metri di altezza. Una passeggiata su una vera e propria terrazza.
Da lì lo sguardo spazia fino al porto e l'odore del mare si mischia a quello dei venditori di scagliozze, la polenta fritta dolce o salata da assaggiare mentre si passeggia.