La ‘calda estate’ del Fisco


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Ondata di controlli contro evasione balneare

Indagini su spiagge, nei porti e negli stabilimenti spiaggia_296

Ondata di controlli ad agosto sulle coste italiane, con gli ''007'' del Fisco al lavoro sulle spiagge, nei porti e negli stabilimenti balneari, tra sdraie, canotti e pedalò, per scovare l'evasione nascosta sotto l'ombrellone. Lo annuncia in una nota l'Agenzia delle entrate. Obiettivo dei controlli sono strutture balneari ''dalla costiera salernitana, dove sono al checkup i pontili degli scali commerciali più frequentati come Amalfi e Agropoli, spesso gestiti da enti no profit, al lido di Venezia, disseminato di bungalow attrezzati di tutto punto, chiamati 'capanne', il cui affitto puo' arrivare a costare in media anche 10 mila euro a stagione''.

Tappa obbligata dei controlli anche i litorali laziali, ''in cui sono al vaglio non solo i posti barca sparsi lungo la costa, da Ostia a Nettuno passando per Anzio, con prezzi fino a 200 mila euro, ma anche discoteche e locali. Oltre Tirreno, arenili al setaccio in Sardegna ad Alghero, San Teodoro, Villasimius, Orosei, in Costa Smeralda e in altri 60 centri ad alta vocazione turistica dell'isola, dove gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate sono a caccia di evasori che non rilasciano scontrini e ricevute, dichiarano al Fisco dati sottostimati per gli studi di settore e assumono personale in nero''.

''Obiettivo della campagna fiscale estiva, in tutte le sue varianti regionali - spiega poi l'Agenzia delle entrate -, e' la raccolta di elementi utili a ricostruire il reddito dei clienti in ciabatte e pareo in forma sintetica, ossia tenendo conto delle spese sostenute per ferie e vacanze. Un paniere estremamente variegato che comprende, per esempio, l'acquisto di pacchetti di viaggio da agenzie e tour operator, il noleggio di cabine, lettini e ombrelloni, l'affitto di posti barca per l'ormeggio, la frequenza di corsi di vela e sub. Esca pronta anche per gli operatori economici che lavorano sul territorio demaniale marittimo, gestendo una pluralita' di servizi legati alle attivita' balneari, dalla ristorazione al nolo di gommoni e pattini, dall'animazione alle discoteche ai giochi per bambini''.

A fare da sfondo a tutta l'operazione, il piano straordinario di accertamenti sintetici previsto dalla manovra d'estate 2008, che ha fissato in 25 mila il numero di controlli da realizzare con questo metodo nel 2010 e in 35 mila quelli in agenda per il 2011. Lo strumento dell'accertamento sintetico consente di ricostruire i redditi dei contribuenti a partire dalle spese sostenute, guardando non tanto a come viene prodotta la ricchezza, ma a come viene usata per mantenere un certo tenore di vita.

Le verifiche interesseranno anche 805 porti turistici attivi lungo i circa 8mila km di coste italiane (di cui quasi un terzo solo in Sicilia e Sardegna). ''In particolare, i controlli sui gestori-concessionari di approdi commerciali sono finalizzati - prosegue l'Agenzia delle entrate - ad acquisire notizie sulla capacita' ricettiva, sui soggetti che utilizzano il posto barca e sugli operatori che agiscono, a vario titolo, nell'ambito del porto, alla ricerca di situazioni ad alto rischio di evasione. Come quelle intercettate, in particolare, nelle Marche e in Campania. Qui non e' raro trovare circoli esclusivi e approdi di lusso travestiti da enti no profit, che dichiarano di offrire servizi soltanto ai soci, ma in realta' gestiscono vere e proprie attivita' commerciali, soprattutto bar e ristoranti, aperte al pubblico e talvolta pubblicizzate addirittura su Internet. Uno stratagemma per sfuggire alle maglie del Fisco che piace anche alle associazioni sportive. A La Spezia, per esempio, un club abbinava all'attivita' del gioco del calcio quella del rimessaggio di barche, affittando spazi a clienti non soci''.

Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, un caso emblematico e' stato quello individuato sulla costa campana, nel litorale domizio, dove il gestore di un lido dichiarava piu' incassi in autunno che in estate. Nella riviera adriatica, a Cervia, uno stabilimento vince ''la medaglia del finto povero'', con un attivo dichiarato di 411 euro a fronte dei 36 mila euro di reddito accertati dall'Agenzia.

Uno spazio di rilievo nell'agenda dei verificatori, infine, e' riservato ai controlli sulle attivita' alberghiere e di ristorazione. A Napoli, per esempio, gli uomini dell'Agenzia hanno passato ai raggi X pizzerie e gelaterie e scovato un hotel all black, che affittava camere senza mai emettere fatture ne' ricevute. Reddito zero anche per diversi bar e ristoranti romagnoli, cui le Entrate di Ravenna hanno contestato in totale circa 1,5 milioni di euro di imposte evase.