Il personaggio: Julian Assange


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Ecco chi è il fondatore di WikiLeaks

Un passato da hacker, ha fondato il sito di spionaggio nel 2006 assange_296

L'attenzione dei media si è di nuovo concentrata sull'enigmatico 39enne australiano Julian Assange, fondatore di Wikileaks, il sito specializzato in Intelligence che ha consegnato a tre quotidiani 92.000 documenti riservati sulle operazione militari statunitensi in Afghanistan.

Documenti che stanno infiammando il dibattito su scopo e direzione della guerra americana in Medio Oriente. Assange ha un passato da Hacker: alla fine degli anni '80, con il nome in codice "Mendax", ha fondato un'organizzazione chiamata "International Subversive".

La polizia si è accorta presto di lui, e nei primi anni '90 Assange è finito in manette con l'accusa di essersi infiltrato nella rete di computer di una grossa società di telecomunicazioni canadese. Assange, tuttavia, è riuscito ad evitare la galera grazie a una sentenza favorevole (rischiava 10 anni).

WikiLeakes è nata nel 2006. Assange, prima, si era laureato in fisica all'Università di Melbourne. "Il nostri bersagli principali sono i regimi oppressivi come la Cina, la Russia, e dell'Asia Centrale. Ma ci aspettiamo di essere d'aiuto anche per chi in Occidente vorrebbe che fossero denunciati comportamenti illegali e immorali dei governi e delle grandi società", disse Assange al momento del lancio di WikiLeaks.

Dopo la diffusione degli ultimi documenti sull'Afghanistan, la Casa Bianca con un comunicato stampa ha condannato WikiLeaks ricordandone l'agenda ai media americani e del resto del mondo. "Ricordatevi che WikiLeaks non è un fornitore oggettivo di notizie, ma piuttosto un'organizzazione che si oppone alla politica americana in Afghanistan". E Assange è il primo a convalidare questa tesi. "Nonostante le sue dichiarazioni sul giornalismo scientifico, Assange mi ha chiaramente detto che la sua missione è di portare alla luce le ingiustizie, non raccontare storie in modo imparziale", ha scritto il giornalista Rakki Khatchadourian in un profilo sul New Yorker.

In un'intervista al Der Spiegel, Assange ha affermato che il suo scopo, con la diffusione dei dossier sull'Afghanistan, era richiamare l'attenzione "sulla brutalità e lo squallore delle guerra. Questo archivio cambierà l'opinione pubblica e il modo di vedere le cose delle persone che ricoprono ruoli politici e diplomatici influenti". "Molti mi chiedono quale sia la singola rivelazione più scottante di questo dossier", ha detto Assange in un conferenza stampa a Londra, presentando i documenti sull'Afghanistan. "Ma questo non è il punto. La storia di questo materiale è la guerra stessa. Una piccola rivelazione dopo l'altra".