Potrebbe essere una vera e propria invasione quella che subirebbero gli Stati uniti a causa dei cambiamenti climatici se non si troverà un rimedio alla perdita di produttività del pianeta causata dal clima sempre più ostile. Secondo un articolo pubblicato dalla rivista Pnas, infatti, nei prossimi 70 anni fino a 7 milioni di persone si spingeranno verso nord dal Messico.
Lo studio ha analizzato i dati sull'immigrazione dal Messico agli Usa tra il 1995 e il 2005, confrontandoli con le rese dei raccolti e con i dati climatici.
Una volta eliminati altri effetti che causano la migrazione, i ricercatori della Princeton University hanno ottenuto le previsioni sugli spostamenti dei prossimi anni, che hanno dato come partente fino al 10% della popolazione maschile messicana, corrispondente a 6,7 milioni di persone, da qui al 2080.
Un modo per evitare questo fenomeno, spiegano gli autori, è insegnare agli agricoltori messicani ad adattarsi ai climi più caldi che li aspettano, ma questo deve essere fatto fin da ora.
''Anche se lo studio riguarda soltanto il Messico - avvertono gli autori - il principio è valido per molte altre nazioni, specie nei paesi in via di sviluppo, che potrebbero essere soggette a migrazioni di massa spinte dallo stress dell'agricoltura''.