Incendi in calo nel 2009


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L’Italia brucia di meno

Ma è emergenza sud e isole. Il 70% dei comuni contro i roghi incendio_canadair_296

Nel 2009 sono diminuiti gli incendi boschivi, confermando il trend positivo riscontrato nel 2008 e facendo segnare il dato migliore degli ultimi 18 anni.

Tuttavia il fenomeno dei roghi non pare attenuarsi al Sud e sulle isole, dove l'emergenza rimane, nonostante ormai il 70% dei comuni italiani abbia messo in campo attività di prevenzione anti-incendio. A disegnare i contorni di questo fenomeno è il dossier 'Ecosistema incendi 2010' di Legambiente e Protezione civile, riferito al 2009.

- MENO INCENDI MA PIU' ETTARI IN FUMO: nel 2009 il numero dei roghi in Italia è calato, passando da 6.479 del 2008 a 5.422 del 2009, segnando la quota più bassa degli ultimi 18 anni e il 20% in meno rispetto al 2008. Il decremento degli incendi nel 2009 ha coinvolto il 16% dei comuni italiani contro il 19% del 2008.

Tuttavia l'emergenza rimane soprattutto nell'Italia meridionale e insulare: nell'ultimo anno solo in Sardegna sono bruciati 37mila ettari di territorio, più della metà di tutta la superficie italiana colpita dalle fiamme. Ma se il numero degli incendi si è ridotto nell'ultimo biennio, è aumentata invece la superficie percorsa dalle fiamme, passata da 65.393 ettari nel 2008 a 73.360 nel 2009. Solo nella provincia di Sassari tra luglio e agosto 2009 sono bruciati oltre 17mila ettari di territorio.

''Dall'introduzione del reato di incendio boschivo nel 2000 ad oggi, sono state 3.740 le persone denunciate e 131 quelle arrestate - aggiunge Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde - Nel 97% dei casi gli incendi sono causati dall'uomo, colposi o dolosi''.

- 1 COMUNE SU 3 IN RITARDO SU PREVENZIONE: nonostante in alcune regioni la lotta agli incendi abbia raggiunto un punto di svolta (l'Umbria nell'ultimo biennio è riuscita a diminuire del 70% i municipi interessati dagli incendi, la Basilicata li ha dimezzati, e la Puglia li ha visti diminuire di un terzo), un comune su tre in Italia è in ritardo sulla prevenzione anti-incendio.

Anche se il catasto delle aree bruciate è stato istituito nell'86% dei comuni colpiti da incendi nell'ultimo biennio, con l'affiancamento della Protezione civile, solo il 56% lo ha aggiornato nell'ultimo anno. ''Il catasto delle aree percorse dal fuoco - spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - è l'unico strumento in grado di monitorare il territorio impedendone lo sfruttamento a fini speculativi''.

Sul fronte dell'impegno degli comuni, il rapporto rileva come il 37% dei municipi abbia realizzato campagne informative, il 42% reti per l'avvistamento e il presidio delle aree boschive, e svolto una regolare pulizia dei terreni e attività selvicolturali per arginare l'innesco di piccoli focolai, mentre il 59% dei comuni ha supportato con accordi il volontariato di protezione civile specializzato nell'antincendio.

Nel complesso, a 10 anni dalla Legge Quadro 353/2000, il 70% delle amministrazioni comunali svolge complessivamente un lavoro positivo di mitigazione del rischio incendi boschivi, dimostrando una crescente sensibilità e attenzione verso la tutela dei boschi e delle aree forestali. Un buon risultato che però non può nascondere quel 30% di comuni che svolgono ancora un lavoro complessivamente negativo, di cui il 6% risulta gravemente inadempiente.