A Vienna l'International Aids Conference


Stampa

Allarme per la diffusione del virus nell'est Europa

Molti i vip tra i partecipanti alla conferenza, anche Bill Clinton e Gates

Molte proposte, l'allarme per la diffusione nell'est Europa, qualche notizia confortante e la speranza di un vaccino in un futuro non troppo lontano sono il risultato della prima giornata della conferenza internazionale sull'aids a Vienna. Oltre 20.000 i partecipanti, fra cui l'ex presidente Usa Bill Clinton e il miliardario Bill Gates.

Il dato più inquietante è la rapida diffusione del virus nell'est Europa, Russia inclusa, e in Asia centrale. Ragion per cui, per la sua vicinanza, è stata scelta Vienna come sede della XVIII conferenza mondiale sull'aids.

Anche la discrimazione dei malati di aids è oggetto di dibattito: in circa 50 paesi c'è il divieto di ingresso per le persone contagiate, inclusi, fino a poco fa, gli Stati Uniti. Solo quest'anno il presidente Barak Omaba ha revocato il divieto di ingresso e per 'premio' la prossima conferenza sull'aids si terrà a Washington nel 2012.

Clinton e Gates hanno entrambi sollecitato un cambio di strategia nel reperimento dei fondi e un migliore sfruttamento. ''In troppi paesi, troppo denaro va a troppa gente, che va a troppe riunioni, e prende troppi aerei per fare troppo aiuto tecnico'', ha criticato Clinton insistendo sulla necessità di un ''cambio di strategia''.

La crisi globale non deve essere una scusa per impedire l'accesso a tutti alle cure, ha detto l'ex presidente Usa, impegnato da anni con la fondazione che porta il nome nella lotta all'aids. Un sistema efficace si è rivelato quello delle piccole donazioni di molti, come ad esempio un supplemento sui biglietti aerei, o come ha proposto, uno di 50 centesimi sui biglietti per eventi sportivi.

Anche Gates, la cui fondazione ha dato in 11 anni circa 2,2 miliardi di dollari alla ricerca e prevenzione dell'aids ha insistito sulla ottimizzazione dei fondi: ''se continueremo a distribuire le risorse come finora la nostra capacità di curare tutti i malati diminuirà''. Strumenti efficaci, ha sottolineato, sono la circoncisione maschile, che riduce del 50-60% il rischio di contagio per l'uomo, e la prevenzione della trasmissione madre-figlio.

Gates si è inoltre appellato a investire nella ricerca per arrivare a un vaccino. Al riguardo è ''ottimista'' ma è uno scenario che prenderà almeno otto, dieci anni. Scettico invece su una tassa sulle transazioni bancarie per finanziare la lotta all'aids come chiesto da organizzazioni nel settore: ''molti esperti che dicono che non è fattibile'', ha detto.

Secondo dati ufficiali, il numero dei nuovi contagiati dal 2001 è sceso da tre a 2,7 milioni. In compenso però desta allarme la diffusione nei paesi esteuropei, specie fra minori, bambini e donne: la droga e la prostituzione minorile sono fra i fattori che più vi concorrono. Degrado, carenti coperture sanitarie e discriminazione sociale sono le conseguenze.

In alcune regioni della Russia l'aumento è del 700% e il rischio è di una epidemia generale. Notizie positive invece sul fronte delle cure: secondo l'Oms, il numero dei malati curati è salito in tutto il mondo a 5,2 milioni, 1,2 più che nel 2009.