E' Pompei la protagonista della grande mostra 'Vinum nostrum' che ripercorre la storia della vite nell'antichita', dalla Mesopotamia alla Grecia fino a Roma, da dove si diffuse a tutte le Province dell'Impero. Particolarita' dell'iniziativa e' quella di proporre contemporaneamente in tutta Italia una serie di itinerari collegati a partire naturalmente dall'area archeologica vesuviana, custode di una testimonianza unica sulla viticoltura antica: l'eruzione del Vesuvio del 79 d. C. infatti sigillo' oltre alla citta' con i suoi abitanti anche gli ambienti naturali insieme alle straordinarie tracce di una coltura che tanta parte ebbe nella storia antica.
Il reimpianto e la valorizzazione dei vigneti dell'antica Pompei costituiscono ormai un modello per gli scienziati di tutto il mondo: nata da un importate lavoro di sperimentazione condotto da oltre quindici anni dal Laboratorio la loro valorizzazione conosce oggi un nuovo impulso grazie alla promozione voluta dal Commissario delegato per l'emergenza Marcello Fiori.
Il pregiato vino Villa dei Misteri in seguito al coinvolgimento delle ambasciate italiane di tutto il mondo, e' divenuto cosi' un significativo biglietto da visita delle attivita' di una Pompei sempre piu' viva. Tra i vari riconoscimenti scientifici la Sanp ha ricevuto anche il Premio Roero 2003 dedicato al paesaggio viticolo italiano.
'Durante l'intero periodo della mostra chi verra' a visitare Pompei potra' percorrere una "via del vino antico" - spiega Marcello Fiori, commissario di Pompei - ma sara' anche invitato a recarsi a Firenze a visitare la mostra o quei luoghi poco noti della Basilicata e della Campania che hanno visto germogliare tanti secoli fa quelle viti, che qualche sconosciuto navigante aveva portato dalla lontana Grecia. E' un tentativo, raro nel nostro Paese, di legare un percorso espositivo alle realta' territoriali: se riuscira', non solo sara' motivo di orgoglio per tutti quelli che a questo progetto hanno lavorato, ma soprattutto sara' anche una piacevole occasione di scoperta e di crescita per quei turisti che vogliono unire la qualita' archeologica alla qualita' del paesaggio e dell'ambiente naturale".
Ecco perche' e' la Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei con il suo Laboratorio di Ricerche Applicate diretto da Annamaria Ciarallo, a curare per Campania e Lucania, che era l'antica Enotria, le iniziative collegate alla mostra fiorentina 'Vinum Nostrum'.
La Soprintendenza della Basilicata ha infatti affidato al Laboratorio pompeiano i suoi campioni per lo studio naturalistico della viticoltura antica in ambito magnogreco. I primi due percorsi al via il 20 luglio. A Pompei "La via del vino nell'antica Pompei". A Grumento, nel Museo Archeologico dell' Alta Val d' Agri, la mostra "Dioniso e le Ninfe: culto e iconografia".