Giornata Internazionale contro Omofobia


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'L'omosessualità è una ricchezza'

Intervista ad Angelo Pezzana fondatore del primo movimento di liberazione omosessuale pezzana_296

Angelo Pezzana è il fondatore di Fuori (Fronte Unito Omosessuali Rivoluzionari Italiani), primo movimento di liberazione omosessuale, tra i promotori del Salone del Libro di Torino e titolare della libreria torinese Luxemburg.
Ha scritto diversi libri fra cui il più famoso è "Dentro e fuori - Una autobiografia omosessuale" (1996). L'autobiografia di un intellettuale "omo" che fece "outing" e che per mezzo di questo suo "uscire allo scoperto", pose all'attenzione dell'opinione pubblica una questione politica in anni in cui la stessa parola "omosessuale" era bollata con il marchio della depravazione. Anni, in cui era difficile dichiarare il proprio pensiero e modo di essere in pubblico se non si voleva essere sbeffeggiati, umiliati e financo arrestati. Il libro, partendo dall'esperienza di vita dell'autore, ripercorre tutte le più importanti tappe della storia del movimento di liberazione omosessuale italiano.

Lei è stato il fondatore di Fuori, primo movimento di liberazione omosessuale. Cosa è cambiato a suo avviso, nella percezione di una persona omosessuale? E' più facile essere gay oggi?
Dal 1971, anno di fondazione del Fuori! molte cose sono cambiate, il costume, la cultura, sotto la spinta dei mezzi di informazione (giornali, libri, cinema, tv) che hanno contribuito a restituire all'immagine dell'omosessuale la sua dignità. Sono però cambiamenti che richiedono tempo, non si sradica un pregiudizio, una incultura, diffusi da sempre.

Nonostante un'oggettiva "liberazione" restano ancora troppi i discrimini e le violenze contro persone considerate diverse. Penso anche alla recrudescenza dell'Omofobismo scolastico e ali quotidiani atti di violenza ( pestaggi, irrisioni, stigmatizzazioni) contro gli omosessuali. Da cosa dipende?
Vero, ma questo dipende dalla visibilità, il prezzo da pagare per essere usciti dalle tenebre dell'anonimato, la condizione nella quale gli omosessuali erano sempre vissuti, e per questo considerati dalla società - a scelta - sporcaccioni, peccatori, malati. Etichette come macigni, che si stanno sgretolando poco a poco, malgrado le resisenze che ancora oggi sopravvino nella parte più arretrata della società.

Da un punto di vista normativo cosa manca per una vera cittadinanza attiva?
Che gli omosessuali vengano considerati esattamente come le altre persone, con uguali doveri ma con uguali diritti, condizione inesistente in Italia, dovuta alle pressioni della Chiesa cattolica che preme affinche nulla cambi. Ha bisogno per sopravvivere dell'esisenza del peccato, ma la modernità avanza, prima o poi anche l'Italia si darà una legge come hanno i paesi civili, anche quelli cattolici. Segnalo l'associazione " Certi diritti " che svolge un lavoro molto accurato sul piano legislativo.

Lei ha scritto anche "Dentro e Fuori". Come l'identità omosessuale ha contribuito alla mia formazione". Omosessualità come ricchezza?
Ma certo, per me è stato l'aiuto più grande che ho ricevuto e che ha contribuito ad accrescere la mia capacità di capire quel volevo essere, l'importanza della lotta per affermare i propri diritti. Così ho capito meglio anche quelli degli altri.

Qual è il senso oggi della Giornata Mondiale contro l'Omofobia e cosa rappresenta per lei, in prima linea da sempre nelle battaglie di liberazione?
Diffondere questa parola, omofobia, che pochi adoperano e molti avversano. E' una specie di malattia, conoscendone gli effetti la si combatte con più forza.