Le due vittime dell'attentato a Herat sono il sergente Massimiliano Ramadu', 33 anni di Velletri (Roma), e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, di 25 anni, della provincia di Bari. I quattro soldati rimasti coinvolti nell'attentato sono tutti alpini della brigata Taurinense. Si tratta di alpini del 32/0 reggimento genio alpino di Torino.
I due feriti sono il caporale Cristina Buonacucina, originaria di Foligno e residente a Moncalieri, e Gianfranco Sciré, 28 anni di Casteldaccia, piccolo comune vicino Palermo.
Con l'attentato odierno sale a 25 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione, nel 2004. Di questi la maggioranza è rimasta vittima di attacchi, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore.
Caporal maggiore Giovanni Bruno, 23 anni - il 3 ottobre 2004 alla periferia di Kabul esce di strada il mezzo sul quale viaggiava.
Capitano di fregata Bruno Vianini - il 3 febbraio 2005 il capitano è su un aereo civile in volo da Herat a Kabul che precipita in una zona di montagna 60 km a sudest della capitale.
Caporal maggiore capo Michele Sanfilippo, 34 anni - l'11 ottobre 2005 è trovato morto nella camerata del battaglione genio a Kabul, colpito alla testa da un proiettile partito accidentalmente.
Tenente Manuel Fiorito e maresciallo Luca Polsinelli, 27 e 29 anni - il 5 maggio 2006 un ordigno esplode al passaggio di una pattuglia italiana su due veicoli blindati a sud-est di Kabul.
Tenente colonnello Carlo Liguori, 41 anni - il 2 luglio 2006 muore d'infarto a Herat.
Caporal maggiore Giuseppe Orlando, 28 anni - il 20 settembre 2006, si ribalta il 'puma' sul quale viaggia una pattuglia italiana a Chahar Asyab.
Caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella - sei giorni dopo, sempre a Chahar Asyab, un ordigno improvvisato esplode al passaggio di una pattuglia italiana: Langella, 31 anni, resta ucciso mentre altri 5 militari italiani sono feriti, tra cui Cardella che morirà alcuni giorni dopo
Lorenzo D'Auria - il 24 settembre 2007, l'agente del Sismi viene gravemente ferito durante il blitz delle forze speciali britanniche compiuto per la sua liberazione. Trasportato in Italia, morirà qualche giorno dopo.
Maresciallo capo Daniele Paladini - il 24 novembre 2007 è ucciso nella valle di Pagman, a 15 km da Kabul, da un kamikaze che si fa esplodere. Altri tre militari feriti.
Maresciallo Giovanni Pezzulo, 44 anni - il 13 febbraio 2008 è ucciso in un attacco con armi da fuoco portatili nel distretto di Uzeebin, a circa 60 km da Kabul. Un altro militare è ferito. Pezzulo faceva parte del Cimic group south di Motta di Livenza, un reparto che si occupa prevalentemente di attività di cooperazione civile-militare.
Caporal maggiore Alessandro Caroppo - il 21 settembre 2008 muore per un malore a Herat prima di montare di guardia.
Maresciallo Arnaldo Forcucci - il 15 gennaio 2009, il maresciallo dell'aeronautica muore per un arresto cardiocircolatorio.
Caporal maggiore Alessandro Di Lisio - il 14 luglio, Di Lisio, dell'8/o reggimento guastatori paracadutisti folgore, muore per lo scoppio di un ordigno al passaggio di un convoglio italiano a Farah.
Tenente Antonio Fortunato, sergente maggiore Roberto Valente, primo caporal maggiore Matteo Mureddu, primo caporal maggiore Giandomenico Pistonami, primo caporal maggiore Massimiliano Randino, primo caporal maggiore Davide Ricchiuto - il 17 Settembre 2009 è strage di italiani a Kabul: un'autobomba esplode al passaggio di un convoglio, sei parà muoiono e altri quattro restano feriti.
Primo caporal maggiore Rosario Ponziano - Il 15 ottobre 2009, muore in seguito al ribaltamento del mezzo sul quale viaggiava nel corso di uno spostamento da Herat a Shindand.
Caporal maggiore Pietro Antonio Colazzo - il 26 febbraio 2010 l'agente dell'Aise viene ucciso nel corso di una sparatoria a Kabul
Nella foto in alto il sergente Massimiliano Ramadu' e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, i due militari rimasti uccisi. In basso i feriti, il caporale Cristina Buonacucina e il soldato Gianfranco Sciré