Lampade abbronzanti, interventi al seno, tatuaggi e piercing, fumo. Per provare a tutelare la salute dei minorenni, in Italia negli ultimi tempi sono aumentati i divieti o la richiesta di restrizioni che mirano a mettere un freno alle smanie, spesse modaiole ma poco salutari. Ecco le novità in arrivo e le regole, già esistenti ma poco rispettate, alle quali dovranno 'piegarsi' i nostri ragazzi.
Lampade abbronzanti vietate senza l'ok dei genitori
Se vorranno farsi una lampada abbronzante, gli 'under 18' dovranno avere il permesso di mamma e papà. Il giro di vite, che non farà piacere ai piccoli patiti della pelle scura, è previsto dalle prime linee guida italiane sull'utilizzo dei lettini solari, che saranno presentate in anteprima durante l'85esimo Congresso nazionale della Società italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), in programma a Rimini dal 19 al 22 maggio.
Circa un milione e mezzo di ragazzi fra i 14 e i 18 anni fa uso di lampade solari. Di questi, 300 mila ricorrono ai lettini 3-4 volte l'anno, altri 500 mila due-tre volte ogni tre mesi. E ben 700 mila sono veri e propri 'dipendenti' dell'abbronzatura in ogni stagione: fanno la lampada più di una volta al mese. Un comportamento davvero a rischio, visto che l'eccessiva esposizione a lampade e lettini solari puo' provocare danni alla salute. Le linee guida sono il frutto del lavoro di una commissione di esperti della Regione Toscana, a cui ha partecipato il presidente Sidemast Torello Lotti. Una volta approvate in Consiglio regionale, diventeranno cogenti per tutti gli operatori toscani.
L'obiettivo è proteggere i giovanissimi - fra cui sono in aumento anche in Italia i 'tanoressici', che sviluppano cioè una sorta di dipendenza dalla tintarella artificiale - dai danni alla salute. "Le apparecchiature abbronzanti possono causare eritema solare e ustioni, proprio come accade prendendo troppo sole - avverte Lotti - Esagerare con la quantità delle esposizioni può aumentare il rischio di tumori cutanei e provocare l'invecchiamento precoce della pelle. E' infatti prima dei 18 anni - spiega l'esperto - che si decide molto della probabilità di andare incontro, in futuro, a danni cutanei. La pelle dei bambini e degli adolescenti mantiene infatti una pesante memoria delle ustioni subite prima dei 18 anni". Sono inoltre ad alto rischio anche gli adulti con più di 20 nei o con pelle e capelli chiari, chi ha avuto scottature durante l'infanzia o l'adolescenza, chi ha una storia familiare o personale di tumore della pelle e chi ha una lesione cutanea cancerosa o pre-cancerosa.
Meglio evitare le lampade anche se si stanno assumendo farmaci foto-sensibilizzanti o si utilizzano cosmetici. In questi casi, meglio rivolgersi al medico o al dermatologo per un consulto preventivo. Non solo. Gli operatori dei centri solari devono fornire ai clienti informazioni dettagliate sui rischi e le istruzioni per un uso corretto delle lampade; devono dare a ognuno gli occhialini protettivi e non mettere a disposizione né consigliare prodotti solari per accelerare l'abbronzatura.
Ma ecco il decalogo per un corretto utilizzo di lampade, lettini e docce solari.
1) Fare una visita dermatologica preventiva per stabilire dose e frequenza delle esposizioni in base al proprio tipo di pelle.
2) Non assumere farmaci fotosensibilizzanti o impiegare cosmetici nel periodo in cui ci si sottopone alle sedute abbronzanti. Nel dubbio, farsi consigliare dal dermatologo.
3) Prima della seduta, rimuovere bene i cosmetici e non applicare creme solari o prodotti per accelerare o intensificare l'abbronzatura.
4) Utilizzare sempre gli occhialini protettivi.
5) Lasciar trascorrere almeno 48 ore fra una seduta e l'altra.
6) Non prendere il sole e fare la lampada nello stesso giorno.
7) Per la prima seduta scegliere una durata dimezzata rispetto a quella permessa per valutare la risposta della pelle.
8) Se dopo la prima lampada si notano reazioni anomale, meglio interrompere il ciclo di sedute e chiedere consiglio al dermatologo.
9) Seguire le istruzioni sulla distanza dalla lampada, la durata e gli intervalli fra le esposizioni.
10) Chiedere sempre consiglio allo specialista in caso si verifichino reazioni cutanee.
Seno, tatuaggi e piercing
Interventi estetici al seno, tatuaggi e piercing. Senza contare le 'strette' in materia di fumo e di alcol. Cominciamo con il disegno di legge recentemente approvato dal governo, il primo di questo genere in Europa, che stabilisce un limite agli interventi di chirurgia estetica al seno, vietandoli sotto i 18 anni. In sostanza, per rifarsi un seno da maggiorata d'ora in avanti sarà necessaria almeno l'età per votare. Obiettivo, evitare, vista la durata media di circa 10 anni delle protesi, che una donna che sceglie di operarsi giovane si sottoponga nell'arco della propria vita a numerosi interventi. Altro grande tema da sempre dibattuto tra giovani, genitori, medici ed esperti eè quello relativo alla moda della body art, in sostanza al tatuaggio e al piercing, sempre più diffusi soprattutto tra le comunità di giovani, con un rischio crescente di infezioni. In Italia non c'è un vera e propria legge che disciplini la materia. Il punto di riferimento rimangono le linee guida del ministero della Salute del 1998 che però non hanno recepito un parere inviato all'epoca dal Consiglio superiore di Sanità, che consigliava di vietare completamente per i minori piercing e tatuaggi (con l'unica eccezione del lobo dell'orecchio e con l'autorizzazione dei genitori) e di estendere il divieto a tutti in quelle parti del corpo la cui funzionalità potrebbe risultare compromessa: palpebre, labbra, lingua, seno, genitali. Nel frattempo, dopo la legge Sirchia, sta per arrivare un altro giro di vite sul fumo: la commissione sanità di palazzo Madama, infatti, sta per dare il via libera bipartisan a un disegno di legge che cambierà le abitudini degli amanti delle bionde, soprattutto se giovani. Il ddl prevede, tra i vari punti, il divieto di vendita ai minori di 18 anni (contro il limite attuale di 16), e il divieto tassativo di fumare anche nei cortili delle scuole.