Felafel, kebab, nachos, salse tex-mex e noodles, portati sulle nostre tavole e supermercati dagli immigrati, piacciono sempre di più agli italiani: tra il 2003 e il 2008 le vendite di prodotti etnici nella grande distribuzione hanno segnato una crescita del 60%, paragonabile a quella dei prodotti della categoria salute, come integratori alimentari, prodotti dietetici e bevande isotoniche.
A rilevare questa tendenza è il 'Manuale di alimentazione transculturale'', il nuovo volume curato dall'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni (Inmp), scritto da Aldo Morrone, Paola Scardella e Laura Piombo.
Ad apprezzare questi nuovi ingredienti sono soprattutto i giovani. In cima alle preferenze campeggiano gli alimenti cinesi, messicani (soprattutto tex-mex) e indiani, mangiati soprattutto da italiani tra i 20 e 45 anni, di livello socio-economico medio-alto, e migranti del Paese d'origine. A seguire ci sono i cibi di Etiopia, Eritrea ed Egitto, consumati nei take away e nei ristoranti etnici da italiani e immigrati.
Basso per ora invece l'apprezzamento degli alimenti dell'Europa dell'Est mentre sta prendendo piede il canale equo-solidale per caffè, spezie, legumi e riso.