Due vite per caso

di Juana San Emeterio

DUE VITE PER CASO


di Alessandro Aronadio,Italia 2009(Lucky Red)
Lorenzo Balducci, Ivan Franek, Isabella Aragonese, Sarah Felderbaum. Teco Celio, Monica Scattini, Rocco Papaelo, Riccardo Cicogna.

Una sera di pioggia il protagonista Matteo sta accompagnando il suo amico in ospedale, la sua auto tampona quella di due poliziotti in borghese, e finisce in questura dopo essere stato pestato. Da quella sera la sua vita non sarà più la stessa.

Ma se avesse frenato in tempo… “Due vite per caso” è una sorta di “Sliding Doors” italiano che esplora le due ‘possibilità’ della vita di un ventenne, appunto Matteo (Lorenzo Balducci). Nel primo caso, dopo la violenza, la rabbia continua a scavargli dentro. Apparentemente il presente di Matteo va avanti come sempre. Precario in un vivaio, lavora, frequenta il solito pub, l'Aspettando Godard, e si mette con la barista più carina (Isabella Aragonese), pronto anche a scendere in piazza per protestare. Oppure la stessa sera di pioggia l’auto frena in tempo e non tampona i poliziotti. La sua vita non è sconvolta dalla violenza e continua a curare le piante nel vivaio, ma cerca un altro lavoro. Scelta che lo conduce dall’altra parte della barricata a fare il carabiniere.

Dopo un passaggio al festival di Berlino arriva in sala il film dell' esordiente Alessandro Aronadio, regista siciliano 24enne. Tema centrale è il disagio dei giovani, la loro cronica precarietà. L'idea nasce dal racconto 'Morte di un diciottenne perplesso' di Marco Bosonetto. “Questo film - spiega il regista - rispecchia il ristagno che c'è in questo Paese dove ti dicono 'aspetta li' che prima o poi arriverà qualcosa. Si creano cosi adolescenze prolungate all'infinito e questo porta anche alla rabbia. E casi come quello dell'ispettore Raciti, di Stefano Cucchi e gli stessi riferimenti al G8 che qualcuno ha voluto vedere dimostrano che in questa pentola che sta bollendo c'è qualcosa che si muove ed esplode”. L’intenzione di portare sullo schermo questo tema è importante ma il risultato non convince del tutto.