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La crisi e le tendenze per l’estate

La crisi sembra superata, fra le mete preferite dagli italiani in testa gli Stati Uniti b

Il 2009 è stato l’annus horribilis del turismo, almeno a memoria d’uomo. Il peggio sembra ormai alle spalle, anche se la maggior parte degli operatori turistici fa ancora gesti scaramantici, quando si chiede loro se la crisi è passata. “Diciamo che siamo tornati ad una situazione pseudo- normale – dice Andrea Mele, direttore di Mappamondo, tour-operator romano, - l’anno scorso in alcuni periodi non squillavano più i telefoni. Da Natale fino ad oggi si nota una certa regolarità, diciamo che abbiamo recuperato l’80% di quello che avevamo perso nel 2009. Ma io rimango ancora scettico”.

Le destinazioni sono cambiate in ragione della crisi?
“Noi abbiamo solo lungo raggio, e quindi siamo stati parecchio penalizzati. L’unica cosa che è cambiata veramente è l’ attenzione al prezzo, che è diventata spasmodica, anche a scapito della qualità. Ormai la destinazione si sceglie in base al costo”. Le vostre destinazioni più ambite? “Thainlandia, Bali, Indonesia”.

La più suggestiva?
“Il Laos, ed anche lo Yunnan, in Cina”. Stesso discorso per Dreamland, tour-operator specializzato in destinazioni africane. Stefano Nori, responsabile del prodotto Africa, conferma che per l’estate le due mete più richieste sono l’Africa australe, soprattutto il Sudafrica, e poi Tanzania e Zanzibar. Bene il nord-Africa, fanalino di coda quella centro-occidentale, dal Senegal al Camerun, per motivi climatici. Non sono destinazioni economiche…. “Il Sudafrica era molto economico ma adesso, con l’euro svalutato, i preventivi sono aumentati del 30%. Comunque i viaggi di nozze e la Namibia ad agosto vanno bene”.
“La crisi? – continua Nori – “Abbiamo una forte ripresa, e i viaggi inseriti nelle liste di nozze hanno dei budget molto interessanti”. Massimo D’Eredità, direttore di Dimensione Triade, tour operator specializzato in viaggi di gamma alta, minimizza gli effetti della crisi. “L’abbiamo sentita poco – dice -, perché trattiamo una fascia alta di clientela, che si ferma poco. Credo comunque che si stia tornando lentamente verso i livelli del 2008, relativamente al medio e lungo raggio. Le cifre di Mediterraneo e mare Italia si vedranno fra un mese”.

Mete preferite?
“Il Pacifico, Polinesia, Cook, Figi, e l’Australia, che non subisce contraccolpi. Grande richiesta anche per il Sudafrica, che dopo i mondiali avrà grosse conferme. Noi puntiamo molto sull’America Latina, che sulla quale si possono spuntare prezzi ragionevoli, sotto i 2000 euro si fanno viaggi interessanti”.

Fra i grossi tour-operator, la milanese Hotelplan ha un ampio ventaglio di destinazioni, per tutti i gusti e portafogli. Marco Cisini, il direttore, si allinea alle considerazioni dei suoi colleghi sugli effetti della crisi e del trend positivo del 2010. “La crisi è ancora lì, anche perché, oltre che il lato economico, colpisce anche la sicurezza emotiva delle persone. Comunque stiamo recuperando parecchio, anche perché viaggi che l’anno scorso costavano 4.000 euro, adesso si prendono a 2.500, 3.000”.

Costavano troppo prima o troppo poco adesso?
“Non c’è una riduzione di costi, ma prima della crisi tutti cercavano di assicurarsi il maggior numero di introiti. Oggi, per difendere la propria posizione sul mercato, si abbassano i prezzi. Se si guardano i numeri, i passeggeri aumentano, ma per fare lo stesso fatturato di prima ci vogliono più passeggeri. Non sappiamo se questa crescita sia dovuta alla riduzione del prezzo, o se il mercato si stia riprendendo”.

Destinazioni preferite?
“Sul lungo raggio gli Stati Uniti e all’Oceano Indiano, bene il nord-Africa e molto bene anche il Medio Oriente”. In sostanza il trend è positivo…”Sì, anche se noi siamo esposti ad una serie infinita di variabili: terrorismo, maltempo, catastrofi naturali. Ogni volta che succede qualcosa, la destinazione si blocca. Siamo i più grandi esperti di sfighe mondiali. Ma con una crisi economica così pesante non c’eravamo mai confrontati”.

La destinazione Italia come va?
“L’ Italia non è mai la prima destinazione che viene presa in considerazione, perché si pensa che da noi si trova sempre posto. Comunque funzionano soprattutto i week-end, al massimo 4 giorni”.

Consigli?
“L’Australia, il loro dollaro è crollato, si può fare una vacanza relativamente economica”.

Anche per Massimo Broccoli, direttore vendite del gruppo Alpitour, la ripresa è lenta ma costante, e le prime indicazioni per l’estate fanno intravedere un trend positivo. “Oggi le persone richiedono soggiorni più brevi” – spiega a Televideo - per potersene permettere due o tre l’anno. La richiesta è trainata dall’area del mar Rosso, ma anche la Spagna e la Grecia mostrano segnali positivi”. Sul lungo raggio anche per Alpitour le mete preferita sono gli Stati Uniti e l’Oceano Indiano. In Italia vanno bene Sardegna, Puglia e Sicilia. “Nel Mediterraneo è diventata molto competitiva la Tunisia” – conclude Broccoli – “ che ha migliorato molto la qualità delle proprie strutture alberghiere”.

Nella foto, Massimo D’Eredità, direttore di Dimensione Triade