Christine Cristina

di Juana San Emeterio

CHRISTINE CRISTINA

di Stefania Sandrelli, Italia 2009 (Rai Trade)
Amanda Sandrelli, Alessio Boni, Alessandro Haber, Roberto Herlitzka, Sara Bertelà, Paola Cruciani, Blas Roca Rey, Antonella Attili.

La prima volta di Stefania Sandrelli dietro la macchina da presa ci regala una storia che pochi conoscono: la vita e le opere di Cristina da Pizzano. Cristina (Amanda Sandrelli) è stata una figura esemplare nella storia della letteratura. Italiana, vissuta in Francia nel momento del passaggio dalla notte del Medioevo all'alba dell'Umanesimo, fu la prima donna a vivere soltanto grazie alla propria penna, cioè scrivendo e pubblicando opere poetiche, cosa impensabile per le donne dell’epoca.

Rimasta vedova, con due bambini piccoli, da una condizione agiata precipita nella povertà, e viene ospitata da una vecchia amica, sposata con un cantastorie da osteria (Alessandro Haber). La donna incontra anche un teologo raffinato e colto (Alessio Boni) combattuto tra l’amore per Dio e quello per lei. Entrambi gli uomini l’accompagnano nella sua avventura intellettuale, l’uno cantando i suoi versi, l’altro facendole conoscere testi che per la maggior parte delle persone dell’epoca erano vietati. Nella Parigi piena di derelitti, dove si muore per fame e tifo, nel periodo delle lotte tra Armagnacchi e Borgognoni, Cristina risorge, combatte per quello che sente più forte dentro di se: il talento. Ma la strada è difficile e va percorsa da sola superando tanti ostacoli. Il cammino si fa ancora più complesso perché nella sua arte c’è la ricerca della verità. I suoi poemi cantano gli umili, la pace, la guerra, le donne e i sentimenti. Non sono i versi rassicuranti dei cantori di corte ma la forza delle rime viene dall’osservazione della realtà.

Questa bella figura storica di donna ci viene restituita con emozione e semplicità nel film, girato senza presunzione da un’attrice che ha sicuramente amato questo personaggio. Cristina ci viene descritta come una donna, complessa, coraggiosa e spaventata, non come un’eroina femminista.Il film è scritto  fra gli altri da Giacomo Scarpelli con la supervisione del padre Furio, recentemente scomparso. Ben delineati anche gli altri personaggi che rappresentano uno spaccato del Medio Evo, un’epoca non solo oscura ma piena di fermenti. "Un film che celebra la grazia e la forza femminile, che dice da dove veniamo noi donne. Ma soprattutto un film sul potere eversivo del linguaggio”. Ha detto la Sandrelli. "Un film, aggiunge la regista, che ha molti punti di contatto con il presente". Siamo d'accordo.