Moda e anoressia


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'In forma per la vita'

Salute e bellezza: binomio inseparabile anoressia3_296

Non è stato un caso se alle sfilate del “pret à porter” di Milano, lo scorso febbraio, il pubblico di addetti ai lavori, commentatori, giornalisti, buyer, si sia “spellato” le mani quando sulla passerella è comparsa a sfilare, per Les Copains, Belen Rodriguez. Quale la novità? In fondo un’altra bella tra le belle… Cosa ha fatto scattare l’applauso? Le curve giuste al posto giusto secondo l’antico sano luogo comune? Sì, proprio le curve, la femminilità prorompente di una bella ragazza nel fiore degli anni, che incede sicura della propria bellezza e del proprio fascino fatto di morbidezze e rotondità. A tal punto sicura che ha voluto persino accentuarle queste curve, rifacendosi il seno per sua stessa ammissione. E c’è un altro elemento che colpisce in questo episodio. Belen in passerella era il simbolo di un binomio inseparabile: bellezza e salute. Lo sanno i medici, lo sanno le mamme, lo sappiamo tutti che essere sani aiuta la bellezza.

Allora cosa spinge tante giovani e giovanissime a mettere a repentaglio la propria salute pur di accedere al mondo della moda? Quale sottile veleno si insinua nelle loro menti al punto da far dimenticare loro che la bellezza si coniuga a una buona condizione fisica? Purtroppo in tutte le sfilate dei grandi stilisti di tutto il mondo continuano ancora a comparire alcune giovani donne con sembianze scheletriche. E’ vero che un bell’abito è maggiormente valorizzato da un corpo slanciato, ma non al punto da farlo scomparire questo corpo. E allora perché proprio dagli stilisti non arriva alle ragazze, che fanno del dono effimero della bellezza (la definizione è di Fabrizio De André) la loro ragione di vita, il pollice verso contro l’estrema magrezza? Essere troppo magre non solo nuoce gravemente alla salute, ma è anche brutto, dovrebbero sostenere gli stilisti e i responsabili delle agenzie di fotomodelle. Lo slogan potrebbe essere: ”Se sei troppo magra, non lavori”.

Per la prima volta dopo 25 anni il concorso “In forma per la vita. Modella oggi”, che si svolgerà a Roma dal 12 al 16 maggio, diventa “etico”, mettendo in primo piano la lotta all’anoressia nel mondo della moda e dello sport. Per partecipare la taglia minima richiesta è la 42, con una massa corporea di non meno 18.5. Alla realizzazione del progetto hanno partecipato psicologi, nutrizionisti, amministratori, stilisti e campioni sportivi. Tutti con un obiettivo: combattere i disturbi dell’alimentazione. Già nel 2007 l’allora ministro Melandri, in occasione delle sfilate di AltaRoma, aveva proposto un codice di autoregolamentazione per gli stilisti, esortandoli a non utilizzare modelle di taglia inferiore alla 42 e in condizioni di salute precarie. Alcuni di essi raccolsero l’invito ma sostanzialmente l’appello cadde nel vuoto. Oggi i “In forma per la vita” ci riprova.

Tra i promotori dell’evento, tra gli altri, Giovanni Malagò presidente del Circolo Canottieri Aniene, che punta l’indice sul mondo dello sport, e in particolare del nuoto che non è estraneo ai disturbi alimentari estremi, e il noto immunologo Fernando Aiuti, presidente della Commissione Politiche Sanitarie del comune di Roma e professore emerito all’università La Sapienza di Roma.

(R. P.)