Lo spettro del contagio

Moody's parla di Italia e la Borsa affonda. Bankitalia: noi diversi h

Giovedì 6 maggio, tardo pomeriggio. La paura si sente anche sui mercati italiani. Piazza Affari, sui timori di un contagio legato alla crisi in Grecia, chiude con un tonfo del 4,2%, tornando cosi' sui livelli dell' estate 2009. A fine seduta il Ftse Mib ha perso il 4,27% a 19.483 punti, cosa che non si vedeva appunto dallo scorso luglio. A picco anche l'indice generale Ftse All Share che ha perso il 4,03% a 20.137 punti. Nel tritacarne soprattutto i titoli della banche. Intesa SanPaolo e UniCredit segnano perdite del 10%. E' il risultato di una giornata di giudizi e contro-giudizi sulla tenuta del sistema bancario italiano. All'opera le agenzie di rating. Moody's tira in ballo le banche italiane. Opinione diversa di Fitch. Bankitalia difende il nostro sistema. Standard & Poor's non rilascia commenti e si limita a ricordare che l'ultimo aggiornamento sull'Italia risale allo scorso 8 aprile, in cui venivano indicate prospettive stabili sul rating 'A+' assegnato ai suoi titoli di Stato. Ma la polemica comincia a farsi pericolosa. Facciamo il punto della giornata.

Il rapporto di Moody's
La relazione sul rischio contagio della crisi greca per il mondo del credito europeo è la prima parte di un report più ampio: il secondo capitolo sarà diffuso nei prossimi giorni, probabilmente all'inizio della prossima settimana, e sarà incentrato sull'esposizione del sistema delle maggiori banche europee nei ''quattro Paesi dell'Europa meridionale'', quindi Grecia, Portogallo, Spagna e anche Italia.

In questo primo report, Moody's esamina i sistemi bancari di Irlanda, Spagna, Regno Unito, Portogallo, Grecia e Italia, spiegando che il mondo del credito dei sei Paesi denota caratteristiche comuni, come ''l'aumento della dipendenza dal finanziamento all'ingrosso (cioè soprattutto emissioni obbligazionarie per gli investitori istituzionali, ndr.), così come la crescita del portafoglio dei crediti immobiliari piu' veloce di quella dei depositi a partire dal 2007''. Ma l'agenzia di rating con base a Londra divide il sistema del credito di questi sei Paesi anche in categorie con ''sfide molto diverse'' tra loro. La prima categoria, in cui vengono ricomprese Irlanda e Spagna, è quella con sfide dette 'bottom-up', cioè dove i problemi sarebbero nati alla base del sistema bancario. In questi Paesi ''i prestiti, soprattutto quelli nel settore immobiliare, sono cresciuti portando a sbilanciamenti economici e alla necessità di forti aggiustamenti'', con 'exit strategy' molto diverse, dice Moody's.

La seconda categoria, con sfide chiamate 'top-down', cioè dove i possibili squilibri non nascono alla base del sistema bancario ma provengono 'dall'alto', da altre crisi, comprende Grecia, Portogallo e, ''forse, ma meno facilmente'' anche l'Italia, aggiunge Moody's. Questi tre ''sono sistemi con preoccupazioni sui 'rating sovrani', dove pensiamo che le misure di austerita''' e i rischi contagio provenienti dai mercati possano creare ''pressioni negative per la capacita' di credito'' delle banche, ''ma dove il sistema del credito in se' non e' la causa dei problemi'', afferma la societa' di rating.

Bankitalia: sistema banche italiano robusto
''Il sistema bancario italiano è robusto, il deficit di parte corrente è basso, il risparmio è alto, il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato e' basso rispetto ad altri Paesi, il debito netto nei confronti dell'estero è basso. Tutto ciò rende il caso dell'Italia diverso da quello di altri Paesi''. Fonti della Banca d'Italia commentano così il rapporto di Moody's' sulle banche europee alla luce della crisi greca.

Tremonti realista: nessuno viaggia in prima classe
''Nessuno è immune dai rischi perché passeggero con biglietto di prima classe'': lo afferma il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso dell'informativa urgente del governo alla Camera sulla crisi economico-finanziaria in atto in Grecia e sulle possibili ripercussioni sulla stabilita' dell'euro. ''L'estensione della crisi - aggiunge - è sistemica e la soluzione può essere solo comune e politica''.

L'agenzia Fitch: Italia non rischia
L'Italia non rischia il contagio della crisi che ha colpito la Grecia. Ad escludere la possibilità che il nostro Paese possa rimanere coinvolto in una simile situazione è l'agenzia di rating Fitch che, esaminando i dati relativi al sistema Italia, mantiene un giudizio inalterato giudicando positivamente l'operato degli istituti bancari.

"Il rating della nostra agenzia sul debito sovrano italiano -spiega all'Adnkronos Christian Scarafia, senior director nel gruppo financial institutions di Fitch Italia - è di "AA-", con un andamento stabile per il prossimo futuro". Il giudizio dell'agenzia sembra dunque distanziarsi da quello di Moody's che, in un rapporto diffuso questa mattina dedicato all'impatto del rischio sovrano sul sistema bancario europeo, ha sottolineato come l'Italia pur avendo ''un sistema bancario finora piuttosto solido" presenta comunque la possibiltia' di rischi di contagio ''nel caso dovessero aumentare le pressioni dei mercati sul debito sovrano".

Secondo Fitch "Le banche italiane hanno saputo reagire bene, grazie soprattutto ad un modello di business tradizionale basato principalmente sulla raccolta tra la clientela''. Sicuramente ''il 2010 - conclude Scarafia- non sarà facile, la ripresa sarà lenta e le banche avranno altre importanti sfide da affrontare".