Financial Times: l'Italia e il rischio contagio

Il quotidiano finanziario britannico dedica un articolo di analisi a tutta pagina sull'economia del bel Paese, inquadrandola nella fase di rinnovate tensioni dei mercati europei legate alla deriva dei conti pubblici della Grecia e


Una sorta di "microcosmo" all'interno dell'area euro: questa è l'immagine scelta dal Financial Times per descrivere un'Italia fatta da un nord "economicamente dinamico e votato all'export" e un meridione "arretrato e dipendente dallo Stato". Il quotidiano finanziario britannico dedica un articolo di analisi a tutta pagina sull'economia del bel Paese, inquadrandola nella fase di rinnovate tensioni dei mercati europei legate alla deriva dei conti pubblici della Grecia. L'Ft riconosce che l'Italia al momento non sarebbe la prima a finire nella linea di tiro in una prospettiva di contagio; toccherebbe a Portogallo, Spagna e Irlanda.

Tuttavia "con l'incendio che si diffonde è chiaro che i nervi dell'Italia verranno messi alla prova". La penisola vanta debolezze ma anche punti di forza. Sul primo versante la bassa produttività degli anni passati, la perdita di quote sul mercato globale, i bassi livelli di investimenti e occupazionali e soprattutto l'elevato debito pubblico, previsto al 118 per cento circa del Pil a fine 2010. A questo si aggiungono una pubblica amministrazione inefficiente, un sistema giudiziario pesante, una diffusa corruzione e dei settori, come professioni e commercio, a difficile accesso e bassa concorrenza.

Ma negli ultimi quattro anni la penisola ha messo i suoi conti pubblici su un percorso migliore, prosegue il quotidiano, prima con il governo di centrosinistra e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, percorso poi "cementato" lo scorso anno quanto il ministro Giulio Tremonti ha resistito alle richieste di aumentare la spesa degli altri ministri. "Adesso viene guardato come un salvatore", rileva l'Ft. In più in Italia le famiglie e il settore privato possono contare su elevati livelli di risparmio, e peraltro sono i principali detentori dello stesso debito pubblico del paese. Non c'è stato un crollo del mercato immobiliare e le banche, grazie al mix di vigilanza delle autorità e una mentalità meno "avventuriera", hanno attraversato la crisi relativamente bene.

Ora serviranno riforme su più versanti, e qui il governo di centrodestra "si sta muovendo lentamente". Tra queste il federalismo fiscale, questione che sta a cuore della Lega di Umberto Bossi ma che è stata anche tra quelle sollevate dal presidente della Camera, Gianfranco Fini nel suo scontro verbale con il premier Silvio Berlusconi lo scorso 22 aprile. "Così come la Germania ha stentato a trovare la quadra sugli aiuti alla Grecia, per ottenere una simile riluttante concordia Berlusconi avrà bisogno di tutto il suo ingegno politico - conclude il quotidiano - per trascendere le tensioni e la dura retorica all'interno della sua coalizione".