Dopo aver vissuto la recessione piu' profonda della sua storia, l'economia della zona euro si va riprendendo gradualmente, con quattro Paesi (Irlanda, Grecia, Spagna e Cipro) che nel 2010 avranno ancora un Pil col segno meno. Segno meno che nel 2009 accompagnava il dato sulla crescita di tutti i Paesi dell'euro. Nel 2010 restera' in recessione solo la Grecia.
La crisi si fa ancora sentire, e come, sul fronte delle finanze pubbliche: quest'anno, infatti, resteranno in deficit eccessivo tutti gli Stati di Eurolandia (con in testa l'Irlanda), mentre nel 2011 - a politiche invariate - solo il deficit della Finlandia tornera' sotto il 3%. Per quel che riguarda il debito pubblico, il record passa alla Grecia che viaggia verso il 130%, seguita dall'Italia che nel 2010 e 2011 andra' oltre il 118%.
In Italia, sostenuta soprattutto dai consumi privati e dall'export, ''la ripresa va rafforzandosi lentamente'', con un Pil che si attestera' allo 0,8% nel 2010 e, a politiche invariate, all'1,4% nel 2011. Valori che comunque sono ''ampiamente in linea con la media della zona euro''. Queste le previsioni di primavera della Commissione Ue, che ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica del governo italiano, che nel Programma di stabilita' aggiornato indicava un Pil all'1,1% quest'anno e al 2% il prossimo.
"Italia, conti fragili ma politica governo accorta"
''Attraverso la crisi, in un contesto di rischi persistenti sui mercati dei titoli di Stato, il governo italiano ha perseguito una politica di bilancio accorta tenendo conto delle fragili finanze pubbliche dell'Italia, soprattutto il suo elevatissimo debito pubblico'': e' quanto scrive la Commissione Ue nelle sue previsioni economiche di primavera.
Nel testo si sottolineano in particolare gli effetti sul deficit di quest'anno (previsto al 5,3%) dovuti a una crescita della spesa primaria intorno al 5% nel 2009 (''considerevolmente piu' veloce di quanto previsto dal governo'') e a ''una caduta delle entrate'', sempre lo scorso anno, dovuta a un restringimento della base imponibile e all'aver posticipato al 2010 parte dei pagamenti dovuti dalle pmi nel 2009. Un effetto positivo si e' invece avuto da alcune misure, come ''la tassa straordinaria sul rimpatrio dei capitali detenuti illegalmente all'estero'', lo scudo fiscale.
Sul fronte del debito pubblico, che per Bruxelles crescera' piu' del previsto, la Commissione Ue sottolinea come questo ''si sia arrampicato di dieci punti nel 2009'' e come ''il grosso dell'aumento sia stato dovuto alla caduta del Pil, all'enorme peso degli interessi e ad un avanzo primario negativo dovuto all'attivazione degli stabilizzatori automatici''. ''Limitate iniezioni di capitale nel settore bancario - aggiunge Bruxelles - a ulteriori accumulazioni di liquidita' detenuta dal Tesoro con la Banca d'Italia si sono aggiunte al debito''.
E la Spagna si sente sotto attacco
Prosegue l'attacco della speculazione contro la Spagna sull'onda della crisi greca: la borsa di Madrid che ieri ha chiuso a picco con un -5,4% oggi ha aperto di nuovo in negativo toccando un -3,2% verso le 9:30, ma i nuovi dati positivi Ue giunti da Bruxelles hanno calmato il mercato tornato.
Il premier socialista Jose' Luis Zapatero e il capo dell' opposizione Mariano Rajoy sono riuniti per parlare della crisi. E' il primo vertice fra i due leader dall'ottobre del 2008. Ieri re Juan Carlos di Borbone ha lanciato un appello all'unita' del paese contro la crisi. Prima dell'incontro Rajoy, molto critico verso la politica economica di Zapatero negli ultimi due anni, ha detto che ''non e' piu' tempo di perdere tempo''. Ieri voci di una imminente richiesta spagnola di un aiuto di oltre 200 miliardi di euro al Fmi e di un abbassamento del voto sul debito spagnolo da parte delle agenzie di rating hanno contribuito al nervosismo dei mercati. Le voci sono state seccamente smentite da Zapatero , che ha parlato di ''assoluta follia'' e dal Fmi. La commissione europea questa mattina ha ritoccato in positivo le previsioni di crescita di Spagna e Portogallo per il 2010 ed ha ridotto al 9,8% la previsione di dificit per Madrid per quest'anno, contribuendo a calmare i mercati. Il commissario Ue Olli Rehn ha inoltre indicato che la Spagna non ha bisogno di un programma di assistenza finanziario, smentendo ulteriormente le voci di ieri, che ha criticato affermando che ''non c'e' limite alle speculazioni''.
La stampa spagnola oggi dedica i titoli di prima pagina all'attacco speculativo contro il paese. ''Gli speculatori sparano contro la Spagna'' per Publico (sinistra), mentre il conservatore Abc afferma che ''La Borsa castiga la paralisi e la mancanza di credibilita' della Spagna''. La Vanguardia di Barcellona titola sull'incontro Zapatero -Rajoy e parla di un ''Vertice in piena tempesta''. ''I mercati castigano la Spagna per i dubbi sulla sua economia'' per El Pais, vicino al governo socialista, mentre il conservatore El Mundo afferma che ''I mercati colpiscono la Spagna e Zapatero non riesce a calmarli''. Expansion titola che ''Il panico della eurozona colpisce la borsa spagnola'' e in un editoriale afferma che questa e' ''l'ultima opportunita' per Zapatero e Rajoy''. Il quotidiano economico rileva come ''la crescente sfiducia dei mercati nell'Unione Monetaria colpisce, come e' logico, una delle economie piu' deboli della eurozona, quella spagnola, per la quale i mercati prevedono un orizzonte simile al disastro greco se non vengono prese con urgenza misure drastiche''.