Pillola Ru486


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Sbarca sul web e divide gli internauti

Su Facebook si moltiplicano le pagine e i gruppi pro e contro l'aborto farmacologico, raccogliendo migliaia di iscritti. Tanti i gruppi, ma i più sono favorevoli v

Un "diritto", per le donne che già si trovano ad affrontare una scelta "difficile". Oppure "una pillola omicida", un tentativo di rendere "più facile", fino a "banalizzarlo", l'aborto. L'introduzione in Italia della pillola Ru486 fa discutere anche il mondo virtuale e su Facebook si moltiplicano le pagine e i gruppi pro e contro l'aborto farmacologico, raccogliendo migliaia di iscritti.

Pagine e gruppi documentati, che riportano link e pareri scientifici a supporto dell'una o dell'altra tesi, e che vengono aggiornati costantemente sul dibattito che avviene 'nel mondo reale'.

A contare le adesioni, in rete vince il fronte favorevole alla pillola, con pagine come 'sono a favore della pillola Ru486' (che ha già superato quota 11mila), fino alla più recente 'questa pillola avrà più fan dei voti che ha preso Cota', che in una settimana ha collezionato quasi cinquemila sostenitori.

C'è chi manda sostegno 'virtuale' a Sara, la prima donna ad aver scelto l'aborto farmacologico dopo l'introduzione della pillola Ru486. Chi si augura che il Vaticano "smetta di intromettersi". E chi chiede "una volta per tutte" di lasciare le donne libere di decidere se compiere o meno un gesto "intimo e privatissimo" e il modo in cui farlo. Oppure ci si organizza anche per mettere in campo interventi, volantinaggio, reti informative per far sapere dove si può ricorrere alla pillola.

Ma sul web si fanno sentire anche decine di gruppi 'pro life' (alcuni con due, tremila iscritti), che disapprovano l'arrivo della pillola abortiva, "la nuova arma di distruzione di massa", invitando al "boicottaggio delle case farmaceutiche" che producono non solo la Ru, ma anche la pillola del giorno dopo. La Ru486, è in sintesi il pensiero di chi si oppone al suo utilizzo, "non è una medicina. Non cura alcuna malattia. Non aiuta la vita, la stronca sul nascere".

Ultima notizia a rimbalzare in rete, suscitando condanne e irrisione da parte dei naviganti 'pro ru', l'ipotesi avanzata da un sacerdote di Napoli di battezzare i nascituri ancora nel grembo della madre. Bollata dai più come una "assurdità" o uno "scherzo", tra la sessantina di commenti arrivati a poche ore dalla pubblicazione del link con la notizia c'è stupore e anche ironia: si arriverà, si chiedono alcuni, al battesimo "dello sperma" o delle "ovaie"?