di Juana San Emeterio SUNSHINE CLEANING
di Christine Jeffs, Usa 2008 (Videa-CDE)
Amy Adams, Emily Blunt, Steve Zahn, Alan Arkin, Mary Lynn Rajskub, Eric Christian Olsen, Clifton Collins Jr, Maddie Corman, Kevin Chapman, Judith Jones, Jason Spevack, Lois Geary, Rebekah Wiggins
Sui nostri schermi arriva la commedia nera “Sunshine Cleaning” di Christine Jeffs, realizzata dagli stessi produttori di “Little Miss Sunshine”, che affronta il tema della perdita e della solitudine da una prospettiva inedita: quella di una piccola azienda familiare specializzata nel ripulire le scene del crimine.
Due strane sorelle, Rose (Amy Adams), madre single trentenne e Norah (Emily Blunt) giovane senza prospettive cercano di sbarcare il lunario e acquisire maggiore fiducia in sé stesse. Rose, che al liceo faceva la cheerleader, fa la domestica ed ha un eccentrico figlio di otto anni Oscar (Jason Spevack). La sorella più giovane Norah vive ancora a casa con il padre Joe (Alan Arkin), un uomo sempre alla ricerca del modo migliore per fare soldi con affari strampalati. Un giorno però Rose scopre che esiste qualcosa di molto più redditizio di fare la semplice cameriera e si mette in società con la sorella Norah. Le due ragazze mettono in piedi una agenzia che ripulisce le scene dei crimini: la Sunshine Cleaning. Aiutate dal commesso di un negozio di prodotti per pulizia, Wiston ( Clifton Collins Jr) si lanciano a capofitto nel nuovo lavoro che si rivela un successo. E pulendo macchie di sangue e trovando inquietanti reperti, le due sorelle riescono a mettere ordine nelle proprie vite.
Bravissime le due protagoniste soprattutto Amy Adams che ha avuto una nomination come attrice non protagonista per il film “Il Dubbio” dove recitava accanto la Streep e Seymor Hoffman e che, sempre con la Streep si è confrontata in “Julia & Julia”. Le due attrici danno forza alla storia delle due strambe sorelle anche se nel film il racconto rimane sospeso per qualche fragilità della sceneggiatura. La pellicola, tipico prodotto del cinema indipendente americano, seppur interessante non riesce a coinvolgere nel dramma o a trovare l’umorismo giusto quando diventa commedia.