"E' augurabile che si esca al più presto da anticipazioni e approssimazioni che non si sa quali sbocchi concreti, quali proposte impegnative, a quali confronti costruttivi possano condurre". E' il monito sulle riforme del presidente della Repubblica, Napolitano.
Il capo dello Stato, in un discorso a braccio a Verona, ha indicato "punti importanti di riforma già da tempo condivisi". E ha spiegato che per superare la crisi economica occorre "una serie di riforme non più procrastinabili" fra le quali quella del fisco, della sicurezza sociale, della ricerca e anche della giustizia" ("Non sembri un fuor d'opera").
Il presidente della Repubblica, Napolitano, torna sulle riforme chiedendo di concentrare l'attenzione sul "cantiere aperto" dell'attuazione del federalismo fiscale, senza "riaprire capitoli complessi e difficili, come quelli di una radicale revisione della forma di governo", in assenza di "soluzioni adeguate e policamente praticabili". Ci sono, afferma, "riforme istituzionali e costituzionali già da tempo mature", "punti importanti di riforma già apparsi largamente condivisi". "Saggio" non metter a rischio quelle convergenze.
"La fine di questa legislatura coinciderà con la fine del mio mandato al Quirinale. Facciamo che non sia una legislatura sprecata per le riforme. Discutiamo quali sono effettivamente necessarie e realizziamole" ha affermato, mettendo al primo posto il federalismo fiscale. Parole che fanno registrare una immediata sintonia con i leghisti: il sindaco Tosi e il neo governatore del Veneto, Zaia, che ha paragonato il capo dello Stato al sole. "Per difendere l'unità nazionale- ha aggiunto- è necessario sviluppare tutte le componenti delle autonomie previste dal nostro ordinamento".