L'Italia del declino biologico

130 specie vegetali si sono estinte. La zona interessata è il Carso, dove ha inciso l'alterazione del territorio da parte dell'uomo. Ma il dito è puntato anche contro la flora esotica h

Dalla fine dell'800 a oggi la porzione di Carso che si estende fra Trieste e Gorizia, ha visto la totale estinzione di ben 119 specie vegetali, 130 se si tiene conto che alcune non sono più presenti sul Carso in Italia, ma lo sono in Slovenia.

E' quanto emerge da uno studio condotto da Livio Poldini, professore emerito dell'Università di Trieste, e pubblicato nel libro "La diversità vegetale del Carso tra Trieste e Gorizia. Lo stato dell'ambiente".

"L'alterazione del territorio da parte dell'uomo è la principale causa di questo forte declino biologico", spiega il docente. "Per contro alcune specie autoctone sono in espansione - aggiunge - come, un esempio fra i tanti, il Carduus Acanthoides, più conosciuto come cardo branca-orsina, una pianta spontanea piuttosto comune in tutta Italia che fiorisce fra aprile e settembre ai bordi delle strade e nelle aree dove l'uomo interviene per modificare il territorio".

Dito puntato anche contro la flora esotica - suddivisa in specie "archeofite" e "neofite" - proveniente da altre aree geografiche e introdotta volontariamente o meno. "In poco più di un secolo le neofite, piante esotiche che sono capaci di diffondersi in modo molto rapido - precisa Poldini - sono quasi triplicate e sul Carso superano il 18% della flora complessiva".

Lo studio è partito nel 1976 su una superficie di circa 500 km quadrati, di cui 320 in Italia e 180 in Slovenia.