A un anno di distanza, l’Ospedale dell’Aquila è di nuovo funzionante oppure ci sono ancora dei lavori da fare e dei reparti da aprire?
Il San Salvatore è sempre stato funzionante, magari nelle tende, nei container o nello spazio del G8, che aveva 2 sale operatorie e 50 posti letto. Oggi è tornato alla sua funzionalità: 320 posti, recuperati la rianimazione e il Pronto soccorso. A settembre erano disponibili 110 posti letto, a ottobre altri 90 e successivamente altri 120. Le sale operatorie, inaugurate pochi giorni fa, sono di fatto entrate in funzione adesso avendo lasciato gli spazi che avevamo in locazione in una clinica privata (Villa Letizia, a Preturo, ndr). Mancano rispetto alla situazione pre-terremoto ancora circa 120 posti letto, che riteniamo di poter rendere disponibili entro maggio, giugno, luglio. Ma l’ospedale è ormai recuperato.
Si è trattato soltanto di mettere in sicurezza i reparti, dunque, non è stato necessario demolirli e poi costruirli nuovi.
No, sono stati fatti interventi di consolidamento delle strutture portanti, pilastri e altro. A detta dei tecnici l’ospedale si è comportato bene, ha retto bene. C’erano le pareti lesionate e quelle creavano un po’ di pericolo, per questo l’ospedale fu evacuato. Si è proceduto all’incartamento dei pilastri e a rafforzare la struttura di ferro.
Quanto avete speso per mettere in sicurezza l’ospedale.
Fino ad oggi 12 milioni e mezzo di euro.
Chi l’ha spesi questi soldi?
Intanto, abbiamo avuto un’assicurazione che ci ha risarcito in parte i danni subìti e quindi abbiamo fronteggiato la spesa in questo modo.
Di quanto vi ha risarcito?
47 milioni e mezzo di euro. C’è però in atto una serie di provvedimenti per i quali queste spese e quelle che dovremo sostenere in futuro, quasi 35 milioni di euro in tutto, verranno ripartiti con i fondi ordinari previsti dalla normativa per quanto riguarda le costruzioni delle strutture sanitarie.
Quasi tutti coperti dal risarcimento dell’assicurazione, anzi con qualcosa in più...
Sì, però il risarcimento era per tutti gli altri immobili, non solo per l’ospedale, che appartenevano alla Asl.
L’utilizzo lo decide la Regione rispetto a tutti gli altri immobili, che però immagino siano solo in parte accessibili…
Abbiamo tutto quello che è il parco di Collemaggio al quale non mettiamo mano e poi pensiamo anche di poterli mettere sul mercato.
Poi lì ci sarà anche il rientro dalla vendita di questi immobili.
Però è previsto che vengano riutilizzati per attività di tipo sanitario.