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La festa della primavera

Il 27 e 28 marzo 590 monumenti aperti al pubblico. A Roma accesso al Palazzo del Quirinale e a Palazzo Chigi fai_296

di Federica Marino

Torna il 27 e 28 marzo l’appuntamento quasi ventennale con le Giornate di Primavera del FAI: sono 590 in tutta Italia i beni monumentali, archeologici e naturalistici che, affidati al Fondo per l’Ambiente Italiano, verranno aperti al pubblico.

Nato nel 1975 con lo scopo di recuperare, proteggere e valorizzare i beni italiani attraverso un’attività di acquisizione e gestione “tutelare”, il FAI può ricevere per donazione ed eredità o anche in comodato beni che poi restaura e gestisce. Da qui parte un’altra importante funzione del Fondo per l’Ambiente, impegnato nel fare conoscere al grande pubblico i beni acquisiti, così da promuovere la cultura del Bello da proteggere.

Le Giornate di Primavera, nate 18 anni fa, sono il momento culminante di questa attività di valorizzazione e divulgazione: tutti i beni gestiti dal FAI aprono infatti le porte e si mostrano ai cittadini e ai turisti, per coinvolgerli in una battaglia culturale e di civiltà: cinque milioni di persone hanno già partecipato nelle scorse edizioni.

Castelli e monasteri, giardini e ville, palazzi e musei, teatri e sentieri, chiese e siti archeologici sono tra i 590 beni aperti per l’edizione 2010, alcuni completamente sconosciuti al pubblico: è il caso a Prato delle celle del convento delle suore domenicane di San Niccolò, monastero istituito nel 1323.

A Vasto c’è un giardino segreto nel centro della città : dietro gli alti muri di Palazzo Genova Rulli, un hortus conclusus le cui origini risalgono al 1400: inizialmente annesso a un convento comenicano – dove faceva da orto e da giardino dei semplici – è diventato un giardino d’inverno e ospita oggi rare piante esotiche, tra cui la china.

In provincia di Avellino il FAI presenta un intero paese: decorato dai murales di numerosi artisti naif, Lauro ha tra le sue bellezze anche una villa imperiale romana del I secolo a.C., l’ex Certosa di San Giacomo, fondata dai monaci benedettini nel XII e oggi dimora privata, il cinquecentesco Palazzo Pignatelli, famoso per le sue “grottesche” e oggi sede del Museo civico del naif e di quello dedicato al laurese Umberto Nobile, protagonista di due spedizioni in dirigibile sul Polo Nord.

Itinerari tematici ad Assisi e a Milano: nella città francescana è possibile visitare le sedi di devozione delle confraternite religiose cittadine, mentre nel capoluogo lombardo si ripercorre la storia attraverso le funzioni che i suoi edifici hanno assunto nel corso degli anni. Da non perdere le sale segrete della Biblioteca Braidense, Casa Verdi e il contemporaneo Parco del Portello: nato su un’ex area industriale, riproduce le tipologie del territorio verde milanese.

A Venezia il Complesso della Misericordia apre i locali che ospitarono dal XIV secolo in poi la confraternita omonima. Nella Scuola Vecchia, fondata nel 1310 e impiegata fino a metà del XV secolo, ci sono affreschi di Tintoretto e della sua bottega, mentre nella Scuola Grande – incompiuta e attribuita al Sansovino - ci sono affreschi della scuola di Paolo Veronese. E’ la chiesa la parte più antica e più segreta del complesso della Misericordia: già nel 936 ci sono tracce di una chiesa sull’area e si conoscono rielaborazioni nel periodo gotico e poi durante il barocco, quando un allievo del Bernini trasforma la facciata e vi aggiunge statue. Nel 1890 è sede di un lazzaretto, fino a quando torna a essere luogo di culto. E’ chiusa al pubblico dal 1969.

In Sicilia, terra che ha visto occupazioni succedersi e incrociarsi civiltà , riapre dopo il restauro il castello arabo di Misilmeri: costruito dall’emiro Giafar II nel decimo secolo, fu abbandonato nel XVIII secolo e poi occupato dalla truppe borboniche, che lo impiegarono come deposito di munizioni. A Siracusa, un percorso ipogeico e la visita al pozzo di san Filippo mostrano attraverso gli affreschi cristiani e bizantini le stratificazioni di religioni e popoli che hanno saputo convivere senza cercare di cancellarsi.

Firenze e Roma, capitali d’Italia, aprono le porte dei luoghi del potere: nel capoluogo toscano è visitabile il Palazzo della Banca d’Italia, che fu sede nazionale della Banca del Regno all’epoca in cui Firenze fu capitale d’Italia (1865-1870). Apertura eccezionale, a Roma, di palazzo Chigi, sede dal 1961 della Presidenza del Consiglio. Iniziato nel XVI secolo e successivamente ampliato, Palazzo Chigi è stato residenza di importanti famiglie romane e sede di ambasciate, mentre durante il ventennio fascista ospita il ministero degli Esteri. Visitabili per le Giornate di Primavera le sale del piano nobile, lo studio del Presidente del Consiglio e la Biblioteca Chigiana – fondata dal futuro Papa Alessandro VII.

Infine percorsi in bicicletta, a piedi e a cavallo in tutta Italia, grazie alla collaborazione del Club Alpino Italiano e della Federazione italiana amici della bicicletta, per ricordare che la bellezza, soprattutto quella italiana, nasce dall’armonia tra ambiente naturale e umano, e come tale va conservata.