Nel quarto trimestre 2009 l'occupazione totale, in termini destagionalizzati, registra una flessione pari allo 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente (-36mila unita'). Nel confronto, invece, con lo stesso periodo del 2008 il calo (dati non destagionalizzati) e' pari all'1,8 per cento (-428.000 unità). Lo rende noto l'Istat rilevando che il tasso di disoccupazione del IV trimestre è pari invece all'8,2% rispetto al trimestre precedente; mentre è dell"8,6% (dati non destagionalizzati) rispetto allo stesso periodo del 2008.
Il tasso di disoccupazione del IV trimestre (all'8,2%) segnala quindi in termini congiunturali un +0,3%. Per un risultato analogo, fa sapere l'Istat, bisogna risalire al I trimestre del 2004. Il tasso di disoccupazione in termini invece tendenziali (all'8,6%) registra un +1,5% e, informa l'Istituto di statistica, si deve arrivare al quarto trimestre del 2001 per registrare un analogo risultato.
Nel IV trimestre il tasso di occupazione è del 57,1 per cento, con una diminuzione di 1,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2008 (58,5 per cento), mentre il numero delle persone in cerca di occupazione ha raggiunto il valore di 2.145.000 unità (+369.000 unita'), con un aumento del 20,8 per cento rispetto al quarto trimestre 2008. L'incremento della disoccupazione continua a concentrarsi nel Centro-nord e tra gli individui che hanno perso la precedente occupazione. Alla crescita della disoccupazione si accompagna un incremento degli inattivi pari all'1,7 per cento (+253.000 mila unita'), in particolare di quelli che non cercano attivamente un lavoro perche' pensano di non trovarlo e di coloro che rimangono in attesa dei risultati di passate azioni di ricerca di lavoro.
Nel quarto trimestre 2009 la riduzione su base annua dell'offerta di lavoro sintetizza un leggero aumento della componente femminile (+0,1 per cento, pari a 11.000 unità) e una flessione di quella maschile (-0,5 per cento, pari a -70.000 unità). Alla stabilità registrata nelle regioni settentrionali (+0,1 per cento, pari a 12.000 unità) e alla crescita in quelle centrali (+1,4 per cento, pari a 72.000 unità) si contrappone la sensibile riduzione del Mezzogiorno. In tale area la diminuzione dell'offerta interessa sia le donne (-1,3 per cento, pari a -35.000 unità) sia soprattutto gli uomini (-2,3 per cento, pari a -107.000 unità).
Con riferimento alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni) il tasso di attività passa dal 63,0 per cento del quarto trimestre 2008 al 62,5 per cento dello stesso periodo del 2009. Alla flessione del livello di attività della componente maschile (dal 74,4 per cento all'attuale 73,7 per cento) si associa quella della componente femminile (dal 51,6 per cento al 51,4 per cento). A livello territoriale, l'aumento del tasso di attivita' nel Centro e' accompagnato da una riduzione nel Nord, in particolare nel Nord-est, e nel Mezzogiorno.
Nel quarto trimestre del 2009 la riduzione tendenziale dell'occupazione femminile si mantiene all'1,7 per cento (-155.000 unità), mentre quello dell'occupazione maschile si riduce, passando dal 2,5 per cento del terzo tri-mestre all'1,9 per cento (-273.000 unità). Prosegue per entrambe le compo-nenti di genere la forte riduzione degli occupati italiani (-308.000 uomini , pari al -2,4 per cento; -222.000 donne, pari al -2,6 per cento) a fronte di un incremento, meno sostenuto rispetto al passato, degli stranieri (+35.000 uomini e +67.000 donne). A livello territoriale, alla significativa riduzione del Nord e del Mezzogiorno (-1,7 e -3,0 per cento, pari nell'ordine a -207.000 e -193.000 unità) si accompagna la più modesta flessione del Centro (-0,6 per cento, pari a -27.000 unità), dove maggiore è la componente occupazionale straniera.
Il tasso di occupazione degli uomini tra i 15 e i 64 anni scende, nel quarto trimesre 2009, al 68,1 per cento (-1,7 punti percentuali su base annua), quello delle donne al 46,1 per cento (-1,1 punti percentuali). Come nei tre precedenti trimestri, e nonostante la crescita del numero di occupati, il tasso di occupazione degli stranieri continua a ridursi, posizionandosi al 64,0 per cento (67,7 per cento nel quarto trimestre 2008). Per gli stranieri, l'indicatore si attesta al 76,6 per cento tra gli uomini (81,9 per cento nel quarto trimestre 2008) e al 52,1 per cento tra le donne (53,9 per cento nel quarto trimestre 2008), segnalando, rispettivamente, la nona e la seconda consecutiva riduzione tendenziale.
Nel quarto trimestre 2009 la crescita su base annua del numero delle persone in cerca di occupazione continua ad interessare in misura più ampia gli uomini (+203.000 unità), sebbene risulti significativa anche per le donne (+166.000 unità). Entrambe le componenti di genere scontano l'ulteriore allargamento dell'area della disoccupazione straniera, cresciuta rispettivamente di 58.000 e 47.000 unità. La ricerca del lavoro rimane concentrata nelle regioni centro-settentrionali (+318.000 unità) e tra gli ex-occupati (+243.000 unita'). Nel Mezzogiorno la più contenuta crescita della disoccupazione riflette il relativo moderato incremento della componente maschile e femminile.
Il tasso di disoccupazione maschile sale dal 6,0 per cento del quarto trimestre 2008 al 7,4 per cento; quello femminile passa dall'8,6 al 10,2 per cento. Nel Nord l'innalzamento dell'indicatore (dal 4,3 al 6,1 per cento) riguarda sia gli uomini sia le donne; nel Centro il tasso si porta all'8,1 per cento (dal 6,3 per cento di un anno prima), con una crescita piu' sostenuta per le donne. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione risulta pari al 13,2 per cento, un punto percentuale in piu' rispetto al quarto trimestre 2008. Il tasso di disoccupazione degli stranieri aumenta per la quarta volta consecutiva, portandosi al 12,6 per cento (era 8,8 per cento nel quarto trimestre 2008). Il tasso di disoccupazione dei giovani di 15-24 anni e' pari al 27,9 per cento, con un massimo del 40,3 per cento per le donne del Mezzogiorno.
Nel quarto trimestre 2009 il numero di inattivi in eta' compresa tra i 15 e i 64 anni e' cresciuto nel Nord (+1,9 per cento, pari a +99.000 unita'), interessando entrambe le componenti di genere. La crescita degli inattivi nelle regioni settentrionali e', per circa i tre quinti, dovuta agli stranieri, soprattutto giovani impegnati in un percorso di istruzione e donne fuori dal mercato del lavoro per motivi familiari. Sempre nel Nord, la restante parte dell'incremento dell'inattivita' interessa principalmente le donne italiane piu' giovani, che proseguono gli studi, e le piu' adulte, che non cercano un'occupazione perche' pensano di non trovarla.
Il numero di inattivi, rimasto sostanzialmente stabile nel Centro, registra un'ulteriore sensibile espansione nel Mezzogiorno (+2,4 per cento, pari a 160.000 unita'). In questa ripartizione, l'incremento dell'inattivita' maschile, decisamente piu' ampio in confronto a quello femminile, riguarda le persone che continuano a restare in attesa dei risultati di passate azioni di ricerca; l'aumento dell'area dell'inattivita' femminile e' invece dovuto prevalentemente a fenomeni di scoraggiamento.
Nel quarto trimestre 2009 il tasso di inattività della popolazione tra i 15 e i 64 anni si attesta al 37,5 per cento, cinque decimi di punto in più rispetto a un anno prima. Il risultato deriva da un aumento del tasso di inattività sia per gli uomini (dal 25,6 per cento del quarto trimestre 2008 al 26,3 per cento), sia per le donne (dal 48,4 al 48,6 per cento).
Nel Nord l'indicatore raggiunge il 30,5 per cento, in aumento di quattro decimi di punto rispetto a un anno prima. Nel Centro il tasso di inattività registra una moderata flessione (dal 33,0 per cento del quarto trimestre 2008 al 32,7 per cento), che interessa sia la componente maschile sia quella femminile. Nel Mezzogiorno, invece, il tasso di inattività registra un nuovo significativo incremento (dal 48,0 per cento del quarto trimestre 2008 al 49,0 per cento), al quale contribuisce soprattutto la componente maschile. Nonostante la piu' contenuta crescita, il tasso di inattività femminile nelle regioni meridionali rimane particolarmente elevato e pari al 63,7 per cento.