E' morto il pubblicitario Pirella

Creò celebri campagne: da Ciquita dieci e lode a Perlana emanuele_pirella_296

E' morto a Milano Emanuele Pirella, veterano della pubblicità italiana e guru della creatività, fondatore e presidente dell'agenzia pubblicitaria Lowe Pirella e della "Scuola di Emanuele Pirella". Nato nel 1940 a Reggio Emilia, Pirella era malato da oltre un anno. L'annuncio della scomparsa e' stato dato dai siti internet de ''La Repubblica'' e de ''L'Espresso'', di cui era collaboratore.

Pirella è stato grande pubblicitario, giornalista e autore di satira, in coppia con il disegnatore Tullio Pericoli. In campo pubblicitario fu autore di celebri campagne, come quella per la banana Chiquita il cui slogan, "Dieci e lode", entrò nella storia della pubblicità italiana. Suo anche il lancio del quotidiano ''La Repubblica'' nel 1976, per il quale creò, sempre insieme a Pericoli, la strip del sabato "Tutti da Fulvia sabato sera".

I suoi progetti per il 2010 erano di dedicarsi completamente alla "sua" scuola: non semplicemente un'agenzia, ma anche un laboratorio-incubatrice di nuovi talenti. Il suo, di talento, non ci mise molto a venir fuori. Dopo aver studiato alla Facoltà di Lettere Moderne a Bologna, ancora giovanissimo Pirelli si trasferì a Milano con la speranza di intrufolarsi in una casa editrice o in un'agenzia di pubblicità. E così avvenne: nel 1965 Pirella entrò nell'agenzia CPV, poi fu la volta della Young&Rubicam.

Come direttore creativo dell'Agenzia Italia/BBDO, fondata nel 1971 con Michele Gottsche e Gianni Muccini, Pirella ideò alcune delle campagne più note e aggressive degli anni Settanta, dai "Jesus Jeans" ("Non avrai altro jeans all'infuori di me. Chi mi ama mi segua") al tormentone di "Nuovo? No! Lavato con Perlana".

Nel 1981 fondò, sempre con Michele Gottsche, la Pirella Gottsche, diventata poi Lowe Pirella. Si devono a lui, tra le molte idee, il celebre slogan "O così o Pomì" e campagne innovative come quella con il veterinario dell'amaro Montenegro e dei tortellini sponsorizzati da Giovanni Rana in persona: il padrone dell'azienda che diventa protagonista dello spot veicolando con il suo volto un forte messaggio di fiducia e vicinanza al marchio.

Con la sua agenzia ha ricevuto numerosi "Leoni" al Festival di Cannes. Come autore di satira, in collaborazione con Tullio Pericoli, ha lavorato, oltre che per ''La Repubblica'', per ''L'Espresso'', ''Linus'' e il ''Corriere della sera''. Per ''L'Espresso'' ha curato la rubrica di recensioni televisive vincendo nel 2000 il Premio Flaiano.