di Luigi del Giudice
Come cambia l’automobile? I Saloni sono il momento in cui, maggiormente, si avverte l’evoluzione, sia tecnica che nel design. Giuseppe Petrotta ci descrive i cambiamenti tecnologici che ha trovato al Salone di Ginevra.
“Mi hanno colpito – dice - le nuove auto elettriche, anche se sono ancora premature, ma trovo interessanti quelle ibride, che, oggi, sono più realistiche”. Petrotta da anni e anni vive tra le automobili. Ha lavorato alla Osella Corse, all’Alfa Romeo, all’Alfa corse e alla Ferrari, prima nella Formula 1, e, poi, alla Ferrari Gran Turismo, dove ha contribuito all’impostazione di nuovi modelli, quali la 360 Modena, e responsabile dei progetti speciali per le super car.
Petrotta, in sintesi, giudica importante lo sviluppo delle auto elettriche e la forte presenza delle Case nell’impegno sulle ibride. Si sofferma, poi, sulle normative che restringono il campo della distinguibilità delle vetture, rendendole “sempre più simili.”. “Ma – precisa - che se da una parte la normativa limita, dall’altra consente l’uso delle nuove illuminazioni con i led, che aprono nuove libertà allo stile”.
“Suscitano interesse – dice - la spinta che i costruttori stanno dando per realizzare le auto alimentate a batteria. Colpiscono anche i grossi investimenti dei costruttori e le richieste ai vari governi per le infrastrutture. Certo, c’è un problema di autonomia, legato in particolare alle infrastrutture. I prezzi, infine: si presumono alti; infatti, ancora non si conoscono. Ma è indubbia anche una rapida applicazione di questa evoluzione”. Petrotta guarda oltre e parla di una “preoccupazione sul futuro per lo smaltimento di queste batterie. E, poi, non si sa quanto durano; c’è il problema della ricarica e, infine, i costi delle batterie, perché, ora, è sorta un’altra complicazione, quella del litio, su cui c’è già un accaparramento. Cosa, che non agevolerà un prezzo vantaggioso”.
Insomma, dopo la corsa al petrolio, ora c’è quella al litio. “Ma ancor più interessanti –dice Petrotta- sono le ibride, perché sono più realistiche. Sono sicuramente attuali e non necessitano di particolari infrastrutture diverse da quelle esistenti. Insomma, è una strada più immediatamente percorribile. E a Ginevra si è notata una maggiore quantità di Case automobilistiche impegnate in questa direzione. Certo, c’era la necessità di presentarsi comunque con qualcosa in più, se non altro per l’aspetto pubblicitario”. E cita la Lotus, impegnata a fare una gamma completa di prodotti. Ma la sua ibrida –precisa- “non è a breve”. Affronta il tema delle soluzioni adottate per l’ibrido. “Quelle giapponesi e tedesche sono diverse nella soluzione tecnica, ma analoghe nel risultato. C’è ad esempio l’Opel Ampera che propone un piccolo motore termico per ricaricare le batterie dei propulsori elettrici e aumentare l’autonomia. E’ un’auto adatta a soluzioni urbane. Il problema per questa vettura -aggiunge- credo sia di dover aumentare la capacità del serbatoio che genera l’energia elettrica, in modo da garantire un’autonomia maggiore e renderla più stradale. E’ una soluzione che trovo più immediata”.
Petrotta parla anche dell’evoluzione dei motori, benzina e diesel. “Sul motore a scoppio –dice- ogni sei mesi ci sono nuovi dettagli che lo rendono più efficiente e stupisce l’evoluzione che troviamo ogni volta che sia passa da una normativa all’altra, come da Euro 4 a 5 e così via. Le Case stanno raggiungendo soluzioni tecniche sempre più stupefacenti, come l’acceleratore o i variatori di fase e altro ancora. Soluzioni che vengono, sì, adottate prima sull’alto di gamma, ma, successivamente arrivano anche sulle piccole. Anche per il diesel vale lo stesso discorso. Fa grandi passi avanti e presenta una forte evoluzione. E’ molto utilizzato il turbo, perché senza la turbina è poco efficiente. Il turbo è poco usato sulla benzina, invece, dove è discutibile una maggiore efficienza”.
“Da non trascurare, infine, - tiene a precisare Petrotta - il lavoro che viene fatto sulla carrozzeria per migliorare l’aerodinamica. Ma qui incidono molto le normative che penalizzano nella realizzazione dei particolari e rendono le vetture sempre più simili. Le forme nuove si trovano quando si presentano i modelli da salone. Perché questi prototipi non hanno il problema di superare l’omologazione”.
A conclusione, Petrotta ci fa notare che “tanti costruttori sono impegnati a realizzare insieme ai loro modelli d’alta gamma, vetture più piccole, con consumi e emissioni più bassi, anche per superare le grosse penalizzazioni nell’esportazione. Esempio, negli Stati Uniti, la forte tassazione sulle vetture grandi si abbassa se la stessa Casa importa anche veicoli piccoli”.