di Germana lang
Il 20 marzo è il giorno del popolo dell'antimafia, che torna in piazza per la XVI edizione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime. La manifestazione, promossa da Libera e Avviso Pubblico, si svolge a Milano con un corteo al mattino, durante il quale i partecipanti leggono i nomi delle vittime di mafia, e seminari su varie tematiche nel pomeriggio.
Il tema scelto per la giornata è la dimensione finanziaria delle mafie. "Legami di legalità, legami di responsabilità" è lo slogan scelto per sottolineare l'impegno per una cultura dei diritti e della solidarietà nella lotta alla criminalità organizzata. All'iniziativa presenti circa 500 familiari delle vittime, rappresentanti delle Ong provenienti da 30 Paesi europei.
La mafia al Nord, la corruzione, l'ecomafia, i beni confiscati, la giustizia, lavoro e legalità, le mafie transnazionali sono i temi al centro dei seminari organizzati in varie sedi nel capoluogo lombardo.
La dimensione finanziaria della Mafia
La mafia nel nostro Paese,spiega Libera non è più solo un fenomeno legato alle regioni del Sud, ma è diventato da tempo un problema nazionale e internazionale.
Nella decisione di svolgere a Milano la Giornata per la memoria e l'impegno, i promotori individuano diverse ragioni. Quelle legate alla memoria, come ricorda il caso dell'omicidio di Giorgio Ambrosoli, l'avvocato liquidatore della Banca Privata Italiana, ucciso nel 1979; quella della forte presenza mafiosa nelle attività economiche e finanziarie. Infine, i timori per l'interesse delle organizzazioni criminali su Expo 2015.
Milano crocevia europe del narco-traffico
"La penetrazione delle organizzazioni mafiose nel territorio del Distretto di Milano non si arresta ed anzi sembra accentuarsi", indica la relazione della Direzione Nazionale Antimafia del dicembre 2008.
"In Lombardia le 'ndrine calabresi continuano a essere molto attive nel traffico di stupefacenti. A Milano e in altre province della regione... i sodalizi portano avanti un'azione di penetrazione nel tessuto socio-economico, attraverso la connivenza con settori inquinati dell'imprenditoria", afferma la relazione del II semestre 2008 della Direzione Investigativa Antimafia.
Dai dati delle forze dell'ordine e degli organismi preposti, risulta che la Lombardia è la prima regione per traffico di cocaina e altri stupefacenti (Milano si è guadagnata l'appellativo di "crocevia europeo del narcotraffico") ed è la prima per segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio. E' invece la terza regione per numero di aziende confiscate alle mafie (164), e quinta per gli immobili confiscati (655).
Notevoli interessi delle mafie anche per i traffici illeciti di rifiuti tossici e per le discariche abusive. Nel 2008 in Lombardia, secondo un'indagine di Legambiente, sono state accertate 886 infrazioni ambientali.
LE INTERVISTE:
>>> La figlia di una vittima: "Giustizia? Un bene che non ho incontrato''
>>> Alberto Nobili, magistrato Dda: "Le norme ci sono, mancano mezzi e uomini"