'Bamboccioni' anche made in Usa. La crisi economica e la disoccupazione giovanile sta cambiando radicalmente l'identità delle famiglie americane. Sempre più giovani, un po' come accade in Italia, sono costretti a rimanere a casa di mamma e papà, anche dopo aver terminato gli studi.
Sempre per ragioni economiche, per esempio l'aumento costante delle spese mediche, capita che sotto lo stesso tetto vivano anche i loro nonni. E' quanto emerge da una ricerca del Pew Research Center, che parla di boom per quelle che negli usa vengono definite le 'multiple generations family'. Si calcola che oggi negli Stati Uniti 49 milioni di persone vivano in questo tipo di gruppo familiare, circa il 16 per cento della popolazione. Secondo la ricerca, un quinto dei giovani americani, tra i 25 e i 34 anni, e un quinto di chi ha più di sessantacinque anni abitano ormai assieme.
Un fenomeno nuovo in un paese in cui tradizionalmente i ragazzi, anche quelli che non partono per il college e restano a vivere nella stessa città dei loro parenti, normalmente lasciano il tetto paterno piuttosto giovani. La causa principale di questo fenomeno è la crisi economica che ancora affligge la vita quotidiana degli americani. Una fase di recessione che provoca effetti concreti sulle categorie più deboli, i giovani e gli anziani.
I primi non trovano lavoro, i secondi spesso sono costretti a pignorare la loro casa per far fronte ai debiti contratti per il fallimento della loro attività commerciale o semplicemente per pagare le cure mediche, sempre più care. Per non parlare della crisi dei derivati, che ha ridotto i risparmi di una vita a milioni di americani.
Dal 1940 al 1980, osserva la ricerca, la percentuale delle famiglie 'multigenerazionali' è costantemente calata dal 25 al 12 per cento. Quindi è rimasta costante, per crescere negli ultimi anni. Tra il 2007 e il 2009, il numero di chi vive in questo tipo di famiglie è aumentato di 2,6 milioni di persone.