L'8 febbraio, poco prima della tregua tra Khartum e il Jem, il presidente del Ciad Idriss Déby si recava in Sudan per chiudere definitivamente un quinquennio di tensioni tra i due Paesi.
Il disgelo è stato frutto di un intenso forcing diplomatico, sfociato in concessioni da parte dei due capi di Stato.
Nel giro di pochi mesi, le basi dei ribelli anti-sudanesi in Ciad e anti- ciadiani in Sudan vengono smantellate. Al loro posto, si insedia una forza di controllo del confine, composta da 1.500 soldati sudanesi e altrettanti ciadiani. Ci sarà, poi, uno scambio di prigionieri.
Quello con il Ciad è l'ultimo passo di un percorso di pacificazione condotto dal presidente sudanese Omar Bashir, che pure è incriminato dal Tribunale penale Onu per crimini di guerra.
Bashir ha al suo attivo l'accordo del 2005 con i ribelli del Sud cristiano e nero. L'anno prossimo, un referendum stabilirà se la regione, ricca di acqua e petrolio, secederà dal Nord arabo, musulmano e dominante in politica.
Sulla base della condivisione delle risorse, altri accordi sono stati raggiunti con i ribelli dell'Est e con altri gruppi del Darfur, confluiti poi nel governo di unità nazionale.