di Luigi del Giudice
André Citroen precorre alcune tappe fondamentali dello sviluppo dell’automobile nel secolo scorso. Prima, con la famosissima “traction avant”, la trazione anteriore. Qualcosa che cambia radicalmente il mondo su quattro ruote e che oggi viene utilizzata su moltissime automobili. Poi, viene la volta o svolta, come si preferisce, di una vettura che segna per diversi decenni l’evoluzione automobilistica: ci riferiamo alla lussuosa DS Pallas, un’auto che offre già negli Anni Settanta quello che molte auto hanno oggi. Il riferimento è alle sospensioni idro-pneumatiche, appannaggio di tante auto moderne, e al design. Mai altre auto saranno così avanzate e incisive nello stile. La “DS” potrebbe essere riproposta oggi come era allora. A parte il confort e la raffinatezza ricercata. Tutto questo e altro fanno distinguere da sempre la Casa francese per la sua predisposizione ad anticipare il futuro.
Grande ritorno sulla scena svizzera
Questa tradizione, escludendo alcuni momenti difficili, è sempre appartenuta alla Citroen. Oggi, in particolare, sembra essersi risvegliata una creatività dell’azienda che mostra un grande dinamismo, derivante anche dalla politica ambientale e dai servizi che offre ai clienti. A Ginevra, infatti, la Casa francese inaugura una nuova fase dello stile e della tecnologia, quasi a voler anticipare ancora una volta il futuro. Lo fa con i prototipi DS Racing, una versione ultra sportiva della DS3, sviluppata da Citroen Racing, e DS High-Rider, che anticipa un nuovo modello della gamma, cioè la DS4. Citroen, impegnata da molti anni in una politica di riduzione dei consumi e dei gas effetto serra, presenta i risultati delle ricerche con un dimostratore, il C3 Picasso e-Hdi, per far conoscere le innovazioni ecologiche: come lo Start&Stop, il cambio pilotato, i materiali “verdi” utilizzati per l’auto, il tetto a celle fotovoltaiche che producono energia per la vettura anche quando è ferma.
Le ricerche per trovare il futuro
Gli esempi di queste ricerche, che rappresentano l’altro aspetto dello sviluppo tecnologico, li troviamo nella C-Zero, il secondo veicolo elettrico, realizzato dal costruttore francese dopo Berlingo First. C’è Survolt, un prototipo che si accinge a rivoluzionare i canoni dei veicoli elettrici per il suo spirito competitivo, la ricercatezza e l’ecologia. Insomma, è un modo ben riuscito di far rivivere quei tempi fastosi che hanno reso famosa la Citroen nel campo dell’innovazione. Un modo per anticipare, anche con le linee “stravaganti” e particolari, il futuro dell’automobile. Un tema tanto caro al fondatore André Citroen, che all’epoca si mette in luce anche come ottimo comunicatore e esportatore. Basta ricordare che negli Anni Cinquanta apre la sede milanese di via Gattamelata, acquistandone il terreno da un certo ingegner Romeo (uno dei due dell’Alfa Romeo). Poi, apre una concessionaria in Belgio e una addirittura in Cina. Ma torniamo a Citroen oggi con la nuova DS High-Rider, una vettura che arriva ad appena un anno di distanza dalla presentazione della DS3, per anticipare quella che sarà la DS4. E’ un’auto che dà l’immediata sensazione di un dinamismo forte e di un confort elevato per una piacevole sensazione di guida. E’ lunga 4,26 metri e la sua tecnologia si affida a un’alimentazione ibrida diesel, abbinando un motore diesel, dotato dell’ormai noto filtro antiparticolato, a un propulsore elettrico, posizionato sull’assale posteriore. Citroen, con DS High-Rider, inventa, in pratica, l’agilità e il dinamismo senza rinnegare quelle caratteristiche che sono tipiche delle coupé.
L’audacia della piccola Revolte
Ma l’audacia nello stile e nello sviluppo tecnico raggiunta da Citroen sono senza dubbio nella Revolte. Una piccola city car ultra chic. E’ compatta al punto da eludere le insidie del traffico. Le sue caratteristiche possono riassumersi nel lusso, nell’impertinenza e nell’alto contenuto tecnologico. E’ un’auto che guarda al futuro e che sceglie l’alimentazione dell’ibrida ricaricabile. Una modalità che privilegia la propulsione elettrica per offrire ottime prestazioni ecologiche e agilità, oltre a una silenziosità che fa sentire la piacevolezza del viaggiare. Anche questa auto esce fuori dagli schemi classici riguardo al design. Non è un caso che il suo aspetto stilistico si ispira ad una sua illustre e famosa antenata, la “Deux chevaux”, la “2CV”.
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