''La Francia? E' la miglior squadra d'Europa, per batterla ci vorrà una partita perfetta''.
Le parole di Martin Castrogiovanni, guerriero e uomo-simbolo dell'Italrugby fotografano al meglio le difficoltà dell'impegno che attende oggi gli azzurri contro il XV grande favorito del Sei Nazioni di quest'anno.
Quella dello Stade de France è la classica missione impossibile, che l'Italia che ha evitato il cucchiaio di legno battendo due settimane fa la Scozia affronta con lo spirito di chi non ha nulla da perdere.
''Pretendo che i miei diano il meglio e reggano il confronto fino all'ultimo momento'', sintetizza il ct Nick Mallett, conscio della difficoltà del momento ma che a Parigi, città che gli è rimasta nel cuore dato che ci ha vinto lo scudetto alla guida dello Stade Francais, non vuole fare brutte figure.
Sarà un derby non solo per lui, ma anche per i sei azzurri della formazione iniziale di domani che a livello di club militano nel Top 14, il campionato di rugby francese al quale la Panini ha dedicato un album di figurine, a testimonianza di una popolarità che se non fa concorrenza al calcio (specie nelle zone pirenaiche) poco ci manca.
Tre dei 'francesi d'Italia' raggiungeranno oggi un traguardo significativo: per il 'parigino' Masi sarà la 50esima presenza in nazionale, mentre Mirco Bergamasco (Stade Francais) e Perugini (Bayonne, dopo l'esperienza di Tolosa) collezioneranno il 70esimo cap.
Ancora meglio farà l'altro 'parigino' (non sembra avere alcuna intenzione di rientrare in Italia, nonostante la Celtic League) Mauro Bergamasco, che con l'83esima apparizione in azzurro raggiungerà l'attuale team manager Carlo Checchinato al secondo posto assoluto nella graduatoria delle presenze.
Gioca in Francia, nel Clermont, anche Gonzalo Canale, che vede una Francia ''in grandissima forma. Abbiamo visto in video che dopo più punti d'incontro tende a stringere la difesa lasciando scoperti i lati all'esterno. Attaccare lì potrebbe essere una soluzione per sorprenderli''.
Il recordman di presenze in Nazionale, con 101, è Alessandro Troncon, anche lui con un passato nel rugby di Francia, ed attuale assistente di Mallett. Per lui sono da evitare i paragoni con il passato, e bisogna quindi dimenticare la storica vittoria di Grenoble in Coppa Europa, ormai vecchia di 13 anni. ''I Coqs sono fra le prime tre squadre al mondo - spiega - e per noi sarà durissima. Grenoble appartiene ormai al passato, qui è un'altra storia, e spero che non si parli più di quella partita. Rispetto al match vinto contro la Scozia dovremo migliorare la nostra difesa e continuare ad attaccare palla in mano come abbiamo fatto contro gli scozzesi''.
Ma a proposito di gioco alla mano con l'ovale, ''i francesi sanno farlo come forse nessuno al mondo - torna a parlare Castrogiovanni - e quindi non dovremo concedere spazi. Ma tutto, come sempre, partirà dalla prestazione della mischia. Ci serve una partita impeccabile, e anche una certa dose di buona sorte, ma questo gruppo ha fame di successi''.
Uno dei punti di forza della Francia che, secondo il ct Mallett, andrebbe neutralizzato è la mediana. ''Parra e Trinh-Duc si conoscono fin dalle nazionali giovanili - spiega -. Formano una coppia completa che è un'ottima cabina di regia, visto come riesce a far girare bene la squadra. E poi Trinh-Duc (il n. 10 franco-vietnamita n.d.r.) ha un buon piede ed è imprevedibile nelle scelte''.
Non è il caso quindi di volare troppo in alto, questa Francia non consente di sognare, visto che non ha bisogno della 'mano' di qualcuno, come l'Henry del calcio, e anzi in questo Sei Nazioni ha sempre vinto con pieno merito. Se proprio impresa dovra' essere per l'Italrugby, meglio puntare sul match di sabato prossimo in Galles.
Qui a Parigi sarebbe già importante contenere il passivo, e andrebbe bene ripetere il -12 di due anni fa, anche se gli azzurri della palla ovale non hanno perso la voglia di stupire.